Un satellite europeo per studiare i mutamenti climatici
Mapperà con una precisione senza precedenti i suoi campi gravitazionali della Terra, uno dei pilastri su cui si regge la comprensione del nostro pianeta, ecco che cos’è il satellite europeo Goce (Gravity field and steady-state Ocean Circulation Explorer), lanciato oggi alle 15,21 (ora italiana) dal Cosmodromo di Plesetsk, dopo un rinvio di 24 per un problema tecnico.
Goce, con il suo lavoro, allargherà la comprensione dei meccanismi del nostro pianeta come la circolazione degli oceani, i cambiamenti climatici, il livello dei mari, i terremoti e le eruzioni vulcaniche.
Goce è il primo di una serie di satelliti di osservazione della Terra dell’Esa chiamati Earth Explorer.
Queste missioni di entità ridotta sono sviluppate in risposta diretta ad una serie di aspetti relativi alle scienze della Terra identificati dalla comunità scientifica e contemporaneamente sono una dimostrazione della nuova tecnologia spaziale. “Goce – assicura l’Agenzia Spaziale Europea – ne è certamente all’altezza. La struttura sottile e altamente tecnologica del satellite incorpora svariati record sia in termini di design che di uso di nuove tecnologie per la mappatura del campo gravitazionale terrestre”.
In particolare, Goce esegue sei misurazioni contemporanee del campo gravitazionale. Il satellite è stato progettato per orbitare ad appena 250 km sopra la superficie della Terra, fendendo quel che resta dell’atmosfera grazie alla insolita forma aerodinamica.
Con il suo lavoro, Goce sarà d’aiuto alla climatologia, permettendo di migliorare le predizioni delle variazioni del clima a lungo periodo, alla geodesia, fornendo un riferimento globale e unificato per l’altimetria della superficie terreste, e all’oceanografia, migliorando la conoscenza della dinamica globale della circolazione oceanica e del trasferimento di calore ad essa associata. Ma anche nel campo della geologia Goce svolgerà un ruolo importante, fornendo informazioni sulla struttura interna della terra utili ad identificare zone a rischio sismico o vulcanico.
Durante i suoi 20 mesi di osservazione e di studio, Goce, con i suoi strumenti scientifici di bordo ed in particolare con il sofisticato Gradiometro, sarà in grado di misurare il campo gravitazionale terrestre con l’accuratezza pari a un milionesimo dell’accelerazione di gravità al suolo, ma permetterà anche di determinare l’altezza del geoide con una precisione di 2 centimetri e con una risoluzione spaziale di 100 km, aprendo una nuova frontiera per studi sulla configurazione e superficie e sulla struttura interna del pianeta Terra.
Goce, che si presenta in forma ottogonale allungata e stretta, dal peso di 1.100 kg per 5 metri di lunghezza per una sezione di un metro, con la sua forma rigida e allungata sarà in grado di volare, riducendo l’attrito con l’aria. La parte interna del satellite è suddivisa in sette piani interni capaci di contenere le attrezzature e tutto l’equipaggiamento elettronico. Questo satellite ad orbita bassa è, dunque, la prima missione che utilizza la tecnologia del gradiometro nello spazio, punta di diamante di Goce.
“Il principio -spiega l’Esa- comprende la misurazione delle differenze di accelerazione su distanze brevi tra un insieme di masse di prova all’interno del satellite che rispondono a piccole variazioni nella ‘spinta gravitazionale’ della Terra, durante il viaggio lungo il suo percorso orbitale”. I dati acquisiti da Goce porteranno dunque alla comprensione di una tra le principali forze della natura della Terra ad un nuovo livello.
“La migliore conoscenza del campo gravitazionale -ricorda l’Esa- è uno dei pilastri su cui si regge la comprensione della Terra e dei suoi meccanismi”. «Eseguendo la mappatura del campo gravitazionale con precisione senza precedenti, la missione Goce realizza una vasta serie di affascinanti nuove possibilità per i campi dell’oceanografia, della fisica dei solidi terrestri, della geodesia e delle ricerche marine, migliorando anche -conclude l’Agenzia spaziale europea- la nostra comprensione del cambiamento climatico”