Allarme Ispra, l’Italia è sempre più urbanizzata
«L’espansione urbana, cioè il progressivo, confuso e sregolato allargamento dei limiti della città, a scapito dei territori agricoli, rappresenta una delle problematiche più stringenti anche per il possibile incremento di beni esposti ai pericoli geologici». È l’allarme lanciato dall’Ispra (Istituto superiore per la ricerca ambientale) nel quinto rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano, presentato all’undicesima conferenza nazionale delle agenzie ambientali, nell’ambito della manifestazione ‘Ecopolis 2009′.
Il rapporto sottolinea che ”il processo di urbanizzazione e’ stato essenzialmente di tipo residenziale, discontinuo e irregolare e per tale motivo a costi piu’ elevati in termini di territorio consumato”. Solo in 6 province, invece, tale processo e’ stato in prevalenza industriale e commerciale (Milano, Brescia, Verona, Prato, Ancona e Campobasso).
Le piu’ elevate percentuali di superfici impermeabilizzate (perdita di suolo irreversibile per via del processo di urbanizzazione) si trovano in Lombardia, Puglia, Veneto e Campania. In Lombardia le superfici urbanizzate si attestano al 13,7% del territorio e sono cresciute, negli ultimi 10 anni, con un ritmo di 10,2 ha al giorno, prevalentemente a scapito di aree agricole ad elevato valore agronomico. Un territorio altamente urbanizzato per le 33 aree considerate per circa il 20% della superficie comunale (ben 131.000 ettari).
La situazione varia da citta’ a citta': Pescara e Napoli hanno circa il 56% di territorio ad alta urbanizzazione (circa 2.000 ettari per Pescara e piu’ di 6.600 ha per Napoli). Foggia con il 2% (998 ha) ha il minor grado di alta urbanizzazione. Roma e’ la citta’ con il maggior numero di ettari di territorio comunale ad alta urbanizzazione (circa 27.000 ha, pari al 21% del territorio comunale), mentre a Campobasso risulta il numero minore (circa 669 ha che corrispondono a circa il 12% di territorio comunale).