Home » Redazione Ecquo » Agricoltura, biodiversità »

A Villa Borghese la prima ‘Giornata nazionale degli asini’

27 giugno 2009 0 commenti

Giornata nazionale degli asini“Con un aumento del 30% negli ultimi 5 anni e il raddoppio dei capi allevati al nord e’ un vero boom per gli asini in Italia, dove si contano complessivamente oltre 36mila quadrupedi dalle grandi orecchie, che dopo aver rischiato l’estinzione stanno vivendo un momento di grande riscossa”. Lo segnala la Coldiretti in occasione della “prima giornata nazionale degli asini” che si e’ svolta a Villa Borghese a Roma.
Nel girdino della Capitale “sono giunti decine di esemplari dopo la ‘Carovana delle vie Ritrovate’ tre le diverse regioni- segnala l’associazione agricola- con esposizioni di cosmetici, gelati al latte d’asina per tutti e cavalcate a dorso di ciuco per i piu’ piccoli che hanno anche potuto assistere dal vivo alla mungitura”.
L’asino “e’ tornato alla ribalta- spiega la Coldiretti- per la produzione di latte contro le intolleranze dei bambini, gustosi gelati e cosmetici naturali, gia’ conosciuti da Cleopatra e Poppea, consorte di Nerone”. E si sta dimostrando “efficace con la pet-terapia (detta onoterapia) nelle persone diversamente abili, come alleato di trekking per le vacanze o piu’ semplicemente come compagno di giochi per bambini”, ma anche “come tosaerba naturale arruolato dalle amministrazioni comunali per la pulizia di parchi e giardini o per la raccolta di rifiuti”. E’ il caso del Comune di Castelbuono, in provincia di Palermo, dove agli asini spetta con successo il compito di effettuare la raccolta differenziata dei rifiuti porta a porta del centro storico del Paese
Negli anni 50 erano presenti in Italia quasi un milione di asini, ma la loro consistenza nel tempo si e’ decimata. “E’ solo a partire dal 2000 che- sostiene la Coldiretti- e’ iniziata una rapida risalita che ha salvato dall’estinzione molte razze locali”. La maggiore concentrazione delle aziende che allevano asini, prosegue l’associazione agricola, “si trova nel Mezzogiorno (4.865), ma numerosi allevamenti si contano anche nel centro (7.693) e nel nord (13.735) dove il numero di animali ha quasi raggiunto quello del Sud per effetto di una crescita dell’86% negli ultimi 5 anni e la presenza del piu’ grande allevamento europeo a Montebaducco in provincia di Reggio Emilia con 650 esemplari di 14 razze diverse”.
La regione leader per l’allevamento e’ diventata la Lombardia con 4.533 animali in aumento del 129% rispetto al 2003, segue la Campania pressoche’ stabile con 4.500 capi, il Lazio con 4.330 (+69% sul 2003), l’Abruzzo (3.155 animali con un aumento del 10% sul 2003), Sicilia (2.855 animali con aumento del 66% sul 2003) Veneto (2.628 animali piu’ che triplicati con l’aumento del 257% sul 2003), il Piemonte (2.547 animali con aumento del 39% sul 2003) e l’Emilia Romagna (2.420 animali con aumento del 39% sul 2003) mentre perde terreno la Sardegna con 941 capi in calo del 77% rispetto al 2003
In Italia le razze italiane piu’ presenti sono l’Amiata (con 52 allevamenti e 984 animali), Martina Franca (660 animali in 86 allevamenti), Ragusano (195 allevamenti per 2008 animali), Sardo (130 allevamenti con 1.132 animali), Romagnolo (50 allevamenti con 364 animali), Asinara (14 animali in 6 allevamenti) e Pantesco (64 animali in 2 allevamenti).
“La salvaguardia delle razze asinine- segnala Coldiretti- e’ dovuta al reinserimento dell’asino in programmi di nuove utilizzazioni di interesse sociale ed economico, come l’onoterapia (la cura dei problemi psicologici con il contatto animale), l’onoturismo (escursioni a dorso d’asino) o anche per la produzioni di specialita’ alimentari come biscotti o gelati o cosmetici”. Ma “non c’e’ dubbio che la spinta maggiore allo sviluppo degli allevamenti e’ venuta dal fatto che in Italia- sottolinea la Coldiretti- nascono ogni anno circa 15.000 bambini con allergie gastrointestinali dovute a intolleranza al normale latte di mucca e, per quelli che non possono essere allattati al seno, il latte d’asina, che ha caratteristiche simili a quello materno, rappresenta una valida alternativa per non far mancare un nutrimento essenziale alla crescita”.
Il latte d’asina e’ infatti “da molti considerato un farma-food che risolve i problemi delle intolleranze al latte vaccino nell’eta’ neonatale”, ma l’elevato contenuto in calcio lo rende “estremamente utile tanto per gli anziani affetti da osteoporosi che per le donne in menopausa”.