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Il Papa: entro il 2010 trovare un accordo sul clima

11 gennaio 2010 0 commenti

papaBenedetto XVI ha dedicato una parte significativa del suo discorso davanti al corpo diplomatico accreditato preso la Santa Sede al tema della tutela dell’ambiente, in questo ambito ha auspicato che entro l’anno appena iniziato si possa raggiungere un accodo fra le nazioni e che si possano superare le difficoltà riscontrate alla conferenza di Copenaghen.

«Condivido – ha affermato il Pontefice – la preoccupazione che causano le resistenze di ordine economico e politico alla lotta contro il degrado dell’ambiente. Si tratta di difficoltà che si sono potute constatare ancora di recente durante la XV Sessione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, svoltasi dal 7 al 18 dicembre scorso a Copenaghen».

«Auspico che, nell’anno corrente – ha aggiunto – prima a Bonn e poi a Città del Messico, sia possibile giungere ad un accordo per affrontare tale questione in modo efficace. La posta in gioco è tanto più importante perchè ne va del destino stesso di alcune Nazioni, in particolare, alcuni Stati insulari».

Benedetto XVI ha citato la “drammatica crisi che ha colpito l`economia mondiale e ha provocato una grave e diffusa instabilità
sociale” in occasione del discorso tradizionale al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. “Con l`Enciclica Caritas in
veritate – ha proseguito – ho invitato ad individuare le radici profonde di tale situazione: in ultima analisi, esse risiedono nella mentalità corrente egoistica e materialistica, dimentica dei limiti propri a ciascuna creatura. Oggi mi preme sottolineare che questa stessa mentalità minaccia anche il creato”.

Il Papa, in particolare, ha citato il comunismo: “Vent`anni fa, quando cadde il Muro di Berlino e quando crollarono i regimi materialisti ed atei che avevano dominato lungo diversi decenni una parte di questo Continente, non si è potuto avere la misura delle profonde ferite che un sistema economico privo di riferimenti fondati sulla verità dell`uomo aveva inferto, non solo alla dignità e alla libertà delle persone e dei popoli, ma anche alla natura, con l`inquinamento del suolo, delle acque e dell`aria? La negazione di Dio sfigura la libertà della persona umana, ma devasta anche la creazione! Ne consegue che la salvaguardia del creato non risponde in primo luogo ad un`esigenza estetica, ma anzitutto a un`esigenza morale, perché la natura esprime un disegno di amore e di verità che ci precede e che viene da Dio”.
(a.f.)