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Calo dei rifiuti a Bologna (-2,5%). E la differenziata raggiunge il 40%.

16 marzo 2010 0 commenti
Rifiuti

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Calano del 2,5% i rifiuti urbani prodotti nella provincia di Bologna: nel 2009 ogni abitante ne ha prodotti in media 574 (la media regionale supera quota 600), a fronte dei 588 del 2008. Allo stesso tempo, aumenta la raccolta differenziata: dal 37,9% al 40%. “Un bel traguardo di cui possiamo essere soddisfatti”, commenta l’assessore all’Ambiente della Provincia, Emanuele Burgin. Leggermente inferiore l’aumento a Bologna città: dal 34,1% al 35,9%.

 

L’obiettivo di Palazzo Malvezzi, però, è ancora più ambizioso: portare la differenziata al 65% entro il 2012. Traguardo fissato “formalmente e politicamente” dal Piano provinciale di gestione dei rifiuti, che la Provincia ha adottato circa un anno fa e che il Consiglio dovrebbe approvare il 30 marzo (per una validità decennale).

 

L’arma dell’amministrazione provinciale è la gara d’appalto che l’Autorità d’ambito dovrà svolgere per affidare la raccolta dei rifiuti, in scadenza nel 2011. L’obiettivo del 65%, infatti, “dovrà essere uno degli elementi del capitolato”, anticipa Burgin, aggiungendo che “la cosa più logica sarebbe fare una gara per ognuna delle cinque aree” in cui viene suddiviso la provincia (Bologna, hinterland, imolese, pianura nord e montagna).

 

La torta non è da poco: per ognuna delle 600.000 tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno, il costo per la raccolta (abbinato allo spazzamento delle strade) va dagli 80 ai 140 euro. Lo smaltimento è un capitolo a parte: costa tra i 90 e i 110 euro e se ne occupa Hera, che gestisce gli impianti.

 

Burgin ammette un “possibile conflitto di interessi”, visto che a chi guadagna sullo smaltimento non conviene il recupero: “Alcune Regioni hanno ritenuto di risolverlo imponendo una distinzione societaria” tra chi raccoglie e chi smaltisce, “da noi potrebbe essere la gara a sancire questo”.