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Caccia: a Montecitorio primo round alle doppiette. Poi seduta rinviata. Si media

20 aprile 2010 0 commenti

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Inizia a favore delle doppiette la gionata decisiva per l’approvazione della legge Comunitaria che contiene modifiche all’articolo 43 della legge sulla caccia. 

La commissione Bilancio della Camera, presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti, ha infatti dato parere contrario agli emendamenti al ddl comunitaria che puntavano a sopprimere l’allungamento del calendario venatorio. No dunque alle proposte presentate da 25 deputati del Pdl (prima firmataria Fiorella Ceccacci Rubino), dal Pd e dall’Idv.

Ieri era stata diffusa una lettera inviata al premier, Silvio Berlusconi, dove la Ceccacci Rubino, insieme ad una trentina di colleghi di partito, minacciava di votare contro “doppietta libera” e manifestava la propria contrarietà all’allungamento del calendario previsto nel provvedimento. In serata una riunione aveva ridimensionato lo scontro interno alla maggioranza su questo tema. Il relatore dell’emendamento approvato in commissione Agricoltura sul calendario venatorio, Isidoro Gottardo, ha definito “faziosa prioritaria ingiusta e sbagliata” l’interpretazione che è stata data dai contrari della norma e presenterà un ulteriore ritocco della norma per esplicitare il più possibile che le Regioni potranno posticipare la chiusura della stagione della caccia per alcune specie ma solo con il preventivo parere, vincolante, dell’Ispra.

Alle 18.30 la votazione dell’art. 43 della legge comunitaria, che riguarda la caccia, è stata accantonata dall’assemblea di Montecitorio in attesa dei pareri della Commissione bilancio e Affari costituzionali.Il presidente Antonio Leone, sentite le opinioni del presidente Pescante, di Giachetti e di Baldelli e del presidente della commissione Affari costituzionali Donato Bruno, ha dunque disposto l’accantonamento del controverso articolo 43 e di proseguire con le votazioni degli altri articoli del provvedimento. se ne riparlerà  domattina.

Va però sottolineato che c’è stato un intervento di mediazione da parte della commissione Politiche europee della Camera sul ‘famigerato’ art.43 della Comunitaria, quello che consente alle Regioni di allungare i termini del calendario venatorio. In base al testo, le Regioni che intendessero stiracchiare i termini dei calendari venatori non sono solo obbligate ad “acquisire” un parere di validazione da parte dell’Ispra, ma a questo parere “devono uniformarsi”. Parere da rendere “sentiti gli istituti regionali, entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta”, benche’ da piu’ parti si sia sollevato il problema che alcune regioni gli istituti preposti allo studio della fauna selvatica li abbiano, mentre altre no.

A questa proposta il Pd risponde precisando che non basta, visto che “non stabilisce un periodo preciso” per l’allungamento del calendario. Come lamenta il capogruppo democratico in commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, l’emendamento si’ indica che le regioni “devono uniformarsi” al parere dell’Ispra, “ma non indica il posticipo dei calendari di quanto deve essere”. La richiesta del Pd, sottolinea Oliverio, e’ che “i posticipi non siano sine die, ma si deve stabilire un periodo fisso, al massimo di 10 giorni”, in conformita’ con le normative europee, oltretutto.
Inoltre, lamenta Oliverio, nell’emendamento “non si stabilisce che cosa si fa se non arriva il parere dell’Ispra” nei tempi stabiliti. Insomma, precisa il capogruppo Pd in commissione Agricoltura alla Camera, Nicodemo Oliverio, il “punto qualificante e’ stabilire un periodo preciso per l’allungamento” dei calendari, che “per noi e’ di 10 giorni” al massimo. Questo passo della maggioranza, quindi, “non e’ sufficiente-sottolinea Oliverio- e per noi restano gli emendamenti presentati”. E in casa Pd “non siamo certo contrari al potere delle Regioni- tiene a precisare il democratico- siamo convinti regionalisti, ma il problema della fauna non puo’ essere solo una ‘questione regionale'”. E allora, “bene la decisione delle Regioni”, conclude Olverio, ma con “tempi certi e il parere vincolante dell’Ispra”.

ARCICACCIA: NOI SIAMO CONTRARI ALLA MODIFICA DELL’ARTICOLO 43

”Almeno una parte dei cacciatori italiani  _ afferma il presidente nazionale Arci Caccia Osvaldo Veneziano _ non hanno richiesto e non approvano il testo dell’emendamento sull’allungamento della stagione venatoria in discussione alla Camera dei Deputati”. ”I responsabili di questa proposta – osserva _  saranno da ricercare, se la voteranno, nella maggioranza di centrodestra del governo Berlusconi e solo il premier puo’ decidere se approvare o respingere l’allungamento della stagione venatoria. Noi, ci auguriamo, faccia bocciare l’emendamento”.

IDV VOTERA’ NO ALL’EMENDAMENTO

“L’Italia dei Valori votera’ contro l’articolo 43 della legge Comunitaria”. Lo afferma in una nota Antonio Borghesi, vice capogruppo dell’Italia dei Valori alla Camera. “Siamo convinti della nostra posizione, che rimane ferma sulla contrarieta’ all’allargamento del calendario venatorio- precisa Borghesi- ogni posizione differente da questa, rimane contraria alla linea del partito ed e’ da ritenersi di carattere personale”. Il deputato Idv Gabriele Cimadoro, infatti, ha annunciato il suo ‘si” alla norma criticata dalle associazioni ambientaliste- e non solo-perche’ concede alla Regioni la possibilita’ dell’estenzione dei termini del calendario venatorio