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Nucleare, l’Ue vieterà lo stoccaggio delle scorie nei paesi terzi

30 aprile 2010 0 commenti

FRANCE URANIUM ACCIDENTALY SPILLED IN RIVER NEAR NUCLEAR PLANTLa Commissione europea varerà entro la seconda metà dell’anno una direttiva che vieterà esplicitamente di stoccare fuori dall’Ue (in Russia, ad esempio) le scorie radioattive risultanti dalla produzione di energia nucleare nei Paesi membri. Lo ha precisato oggi a Bruxelles la portavoce del commissario europeo all’Energia, il tedesco Guenther Oettinger, a margine della presentazione di un sondaggio Eurobarometro sulla percezione che i cittadini europei hanno del nucleare in termini di sicurezza.

 

La portavoce, Marlene Holzner, ha ricordato alcune dichiarazioni rilasciate recentemente da Oettinger alla stampa tedesca. “La sicurezza è la nostra preoccupazione maggiore. Ma possiamo controllare solo ciò che succede dentro l’Unione europea”, aveva detto il commissario, sottolineando che queste circostanze vanno “in senso opposto all’idea di avere dei siti per lo stoccaggio definitivo delle scorie nucleari fuori dall’Ue”.

 

La stampa internazionale ha riferito in diverse occasioni, negli ultimi anni, di progetti per l’individuazione di siti di stoccaggio che sarebbero messi a disposizione dalla Russia per le scorie prodotte dai paesi europei, e ha anche rivelato veri e propri scandali come quello dell’ottobre scorso, con il ritrovamento in Siberia di alcuni fusti con materiale radioattivo provenienti dalla Francia.

 

La questione delle scorie è stata evocata anche nel corso del summit di Lesmo del 26 aprile fra il premier italiano Silvio Berlusconi e il collega russo Vladimir Putin. Come riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti, Putin ha garantito che la Russia è pronta ad entrare nel business che si apre in Italia, con finanziamenti e supporto tecnologico. “Siamo in grado di fornire anche combustibile nucleare e, cosa molto importante, siamo pronti a ritirarlo” dopo il suo utilizzo, ha detto il premier di Mosca secondo l’agenzia russa.

 

La portavoce di Oettinger ha ribadito che l’Ue è ‘neutrale’ e non ha competenze in materia di ‘mix’ energetico degli Stati membri, che mantengono interamente nelle loro mani le decisioni su quali fonti usare, e in che percentuale del proprio fabbisogno totale.

 

E infatti 15 Stati membri su 27 hanno oggi una capacità di produzione di energia nucleare, mentre ce ne sono altri che vi hanno rinunciato. Secondo il Trattato Euroatom, tuttavia, sono di competenza comunitaria la sicurezza delle popolazioni e la protezione dell’ambiente, che potrebbero essere messe a rischio da incidenti nelle centrali, fughe radioattive o anche dallo stoccaggio delle scorie in luoghi e con modalità non sicuri.

 

La direttiva che sarà varata nella seconda metà dell’anno conterrà regole comuni per tutta l’Ue riguardo alla gestione delle scorie radioattive (comprese quelle provenienti dai dispositivi elettromedicali) e del combustibile nucleare ‘spento’ delle centrali, per tutte le fasi dal momento della loro generazione fino allo stoccaggio finale.

 

La Commissione baserà la propria proposta sugli standard di sicurezza accettati a livello internazionale, e in particolare su quelli dell’Agenzia internazionale dell’energia atomica, e la direttiva chiederà agli Stati membri di presentare piani nazionali con l’indicazione precisa delle modalità di gestione e dei siti di stoccaggio delle scorie, e con un calendario di attuazione.

 

L’individuazione dei siti potrà essere il frutto di una collaborazione fra diversi Stati membri, per cui le scorie di un paese potranno essere stoccate in un altro paese dell’Ue, anche in considerazione delle possibili economie di scala. Ma la decisione, da parte di uno Stato membro, di ‘ospitare’ un sito ‘multinazionale’ di stoccaggio richiederà naturalmente che vi sia accettazione politica e sociale del progetto.

 

Per ora, nota la Commissione, per le categorie di scorie radioattive più pericolose, solo in alcuni Stati membri sono stati fatti dei progressi nello sviluppo di progetti per lo stoccaggio geologico in profondità. In questi paesi (Finlandia, Svezia e Francia), è probabile che vi saranno dei depositi operativi entro il 2025, mentre Germania e Belgio potrebbero seguire entro il 2040.

 

Attualmente, una direttiva del 2006 sul trasporto delle scorie radioattive e del combustibile nucleare spento proibisce l’esportazione verso i paesi Acp (Africa, Caraibi e Pacifico) e verso Stati che non dispongono delle capacità tecniche e amministrative e di regole adeguate per la loro gestione in sicurezza.