Bloccata una delle tre falle. Ma il flusso resta sostanzialmente immutato
La Guardia Costiera americana ha confermato oggi la notizia _ anticipata dal Quotidiano Nazionale martedì ( “nei pressi di una delle tre falle e abbiamo significativamente ridotto il flusso di greggio. L’annuncio è stato fatto ieri da Jeff Childs, vicecapo delle operazioni di emergenza della Bp. Childs ha parlato a Mobile, Alabama, durante un incontro con autorità locali tra le quali il senatore repubblicano Richard Shelby….) _ che la Bp ha agito con successo su una delle tre falle del pozzo 252. La novità è che le ganasce sarebbe riuscite oggi a bloccarla.
Un indubbio successo inegneristico, ma sinora di scarso impatto sostanziale.
La Guardia Costiera ha infatti ammesso che “il flusso rimane sostanzialmente invariato”. Vanno per questo avanti le operazioni per la posa in opera del primo dei tre “contention boxes” ( scatoloni 12 metri per 7 in acciao e cemento dal peso di 74 tonnellate) che dovrebbero essere piazzati sulle tre falle per poi cercare di incanalare e pompare in superficie il flusso che ne fuoriesce. La prima, ha annunciato Doug Suttles della Bp, è ormai arrivata in porto, ma Suttles ha precisato però che ci vorranno ancora due giorni prima che la si cali a 1.500 metri di profondità.
In una audizione al congresso, la Bp ha peraltro ammesso che la perdita “potrebbe toccare i 60 mila barili, nel caso peggiore”. Il che non significa che si oggi di 60 mila barili nè che sia dei 5 mila ammessi dalla Bp. Più probabilmente, come ha indicato una ricerca dell’università della Florida è oggi attorno ai 26 mila, cioè cinque volte più della quantità ufficialmente rilasciata quotidianamente.
Secondo la NOAA la marea sta muovendosi lentamente verso occidente e dovrebbe avvicinarsi alle coste nel fine settimana.