Clima: Parigi e Berlino bocciano l’aumento al 30% dei tagli alle emissioni
Niente da fare. I paesi che fanno da locomotiva all’Europa non sono disponibili ad azioni unilaterali nella lotta ai cambiamenti climatici. Almeno non oltre una certa soglia. La Francia e la Germania hanno detto ‘no’ all’ipotesi di portare dal 20 al 30% l’obiettivo per la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020. La posizione di Parigi e Berlino e’ stata annunciata nel corso di una conferenza stampa congiunta dal ministro dell’industria francese Christian Estrosi e dal ministro dell’Economia tedesco Rainer Bruderle a margine della riunione del Consiglio competitivita’ dell’Ue.
Il ‘no’ di Francia e Germania all’ipotesi di portare dal 20 al 30% l’obiettivo Ue per la riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2020 e’ giunto alla vigilia del varo di una comunicazione della commissaria europea al clima, Connie Hedegaard, che va proprio nella direzione ‘bocciata’ dall’asse franco-tedesco. Berlino, secondo quanto ha detto oggi a Bruxelles Bruderle, ritiene necessaria, alla luce della crisi e dei problemi di competitivita’ delle industrie europee, una ”pausa di riflessione” sul fronte della lotta ai cambiamenti climatici. Senza per questo abbandonare l’obiettivo di arrivare a una riduzione delle emissioni del 20%, ma anzi puntando al raggiungimento di questo traguardo attraverso politiche realistiche che salvaguardino imprese e lavoratori. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Industria francese. Il quale, rispetto al collega tedesco, si e’ mostrato, almeno a parole, piu’ flessibile affermando che l’Ue ”e’ pronta” anche ad arrivare al 30%, ma solo se Paesi con ”economie maggiori” come Usa, Cina e India saranno disposti ad assumere impegni ”comparabili”. Il che è oggi irrealistico.
La posizione di Francia e Germania e’ sostanzialmente condivisa dall’Italia. La questione, a quanto si e’ appreso, e’ stata affrontata anche nel corso dell’incontro che venerdi’ scorso il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha avuto a Roma con il presidente della Commissione europea Jose’ Manuel Barroso.
Ed anche all’interno dell’esecutivo comunitario la Hedegaard sarebbe in difficolta’. Questa mattina, durante l’incontro tra i capi di gabinetto svoltosi per preparare la riunione di domani della Commissione, l’idea di portare dal 20 al 30% il taglio delle emissioni – secondo quanto hanno riferito gli addetti ai lavori – e’ stata oggetto di un fuoco di sbarramento molto compatto che ha praticamente
isolato la commissaria al clima. E per la lotta ai cambiamenti climatici è l’ennesima fumata nera.