L’Unione petrolifera: “I pozzi offshore italiani sono sicuri, da noi escluso il rischio marea nera”
I pozzi off-shore italiani sono sicuri e dotati di standard elevato. Non ci sono dunque le condizioni perchè possano verificarsi disastri come quello della Marea nera che ha colpito il Golfo del Messico. La rassicurazione arriva dal presidente dell’Unione petrolifera, Pasquale De Vita, nel corso dell’assemblea annuale. “Si può escludere – ha spiegato De Vita – che per le caratteristiche dell’attività Exploration and Production nel nostro paese possano sussistere le condizioni operative che hanno causato l’incidente nel Golfo del Messico”.
In Italia circa il 92% delle attività off-hore è produzione di gas metano ed è concentrata in acque poco profonde, ben conosciute da oltre 50 anni. La quasi totalità delle 115 piattaforme di produzione italiane sono fissate al fondo del mare con gambe metalliche ed operano ad una profondità media di 50 metri; in alcuni casi si arriva a 150 metri, con tecnologie consolidate da anni. “Le caratteristiche geominerarie delle rocce serbatoio sono bene conosciute grazie ai molti dati geologici acquisiti negli anni che riguardano oltre 7.000 pozzi”.
“Tutto ciò – ha detto il presidente – rappresenta una garanzia per la sicurezza delle operazioni, sempre eseguite con tecnologie e standard di sicurezza ai più elevati livelli mondiali”. De Vita infine sottolineando come il caso Bp debba essere “un monito per tutti quelli che si impegnano in progetti rischiosi”, ha invitato a “non fermarsi nella ricerca di nuovo petrolio anche se più difficile e costoso”