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Marea nera, posato il nuovo tappo: cruciali le prossime 48 ore. Offshore, altra moratoria del governo Usa

13 luglio 2010 0 commenti

Gulf Oil SpillForse è la svolta cruciale nella lotta che dura da mesi contro il greggio che inquina il golfo del Messico: ma la British petroleum è ancora prudente perché non c’è la certezza che il nuovo super ‘tappo’ sul pozzo di petrolio, posato questa notte, riuscirà a bloccare del tutto la fuoriuscita. C’è la speranza però che la copertura riesca a contenere integralmente la fuga dei milioni di litri di greggio che si riversano quotidianamente nell’oceano da oltre 3 mesi.

Le prossime 48 ore saranno cruciali per capire se l’operazione ha avuto successo: le immagini diffuse sul sito internet del gruppo petrolifero britannico mostrano la posa del tappo sulla fuga di greggio a una profondità di 1.500 metri. Battezzato “Top Hat 10”, il nuovo imbuto sostituisce il modello precedente che raccoglieva al massimo 25.000 barili di petrolio, contro i 35.000-60.000 che sgorgavano dal pozzo.

La Bp non ha voluto comunque garantire il successo del nuovo tentativo, sottolineando come questa operazione sia assolutamente eccezionale e senza precedenti “a questa profondità e in queste condizioni”. “La sua efficacia e capacità di contenere il greggio e il gas non possono essere assicurate”, mette in guardia la compagnia. Inoltre Bp sottolinea che “ci aspettiamo – sebbene non vi sia la certezza – che nel corso dei test non sarà rilasciato greggio nell’oceano. Questo però non costituirà indicazione che il flusso dal pozzo sia stato bloccato permanentemente”.

Se il super tappo dovesse funzionare, la Bp conta entro inizio agosto di riuscire a mettere in opera i due primi nuovi pozzi di soccorso che dovrebbero bloccare definitivamente la fuga di greggio.

Nel frattempo è giunta in Florida la First Lady, Michelle Obama, che ha invitato i turisti a non abbandonare la costa del Golfo: “E’ importante per il resto del Paese sapere che questi posti continuano ad essere vivi e belli come lo sono sempre stati in precedenza”.

Sul fronte giuridico, il governo Usa ha annunciato una nuova moratoria sulle perforazioni offshore in profondità, per sostituire quella attualmente sospesa dal tribunale federale, perche “troppo estesa”. La nuova moratoria sarà in vigore fino al 30 novembre.

NUOVA MORATORIA SULLE TRIVELLAZIONI OFFSHORE

Il governo americano ha diffuso nuove regole per una moratoria di sei mesi dell’estrazione di greggio dalle piattaforme petrolifere in mare. Il nuovo bando, annunciato dal ministro dell’Interno Ken Salazar, sostituisce quello precedente, bocciato il mese scorso da una corte federale a New Orleans, che era stato imposto dopo l’esplosione del pozzo sottomarino della Bp il 20 aprile, che ha provocato 11 morti e la peggior catastrofe ambientale della storia americana.

La nuova versione della moratoria permette l’estrazione di petrolio solo a certe condizioni: ovvero se esistono piani adeguati per chiudere in fretta pozzi fuori controllo, se sono disponibili dispositivi per evitare esplosioni e mezzi sufficienti per una rapida operazione di ripulitura in caso di fouriuscite di petrolio. Entro la fine di agosto, ha spiegato Salazar, saranno pronti i regolamenti che chiariscono quali sono i passi necessari per riprendere le operazioni.

Tuttavia, ha aggiunto, “la sospensione delle trivellazioni in acque profonde si applica alla maggior parte delle attività di trivellazione e potrà durare fino al 30 novembre”.

Immediata la protesta delle società petrolifere. Secondo l’American Petroleum institute, principale gruppo lobbisita del settore, si tratta di una misura “non necessaria” che metterà a rischio “decine di migliaia” di posti di lavoro.