Home » Redazione Ecquo » Apertura, Inquinamento »

Marea nera, Bp pensa all’ennesimo piano alternativo: la fuoriuscita di gas preoccupa

21 luglio 2010 0 commenti

USA OIL SPILL AFTERMATHBritish Petroleum sta considerando un piano alternativo di intervento per arrestare permanentemente la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico. La decisione segue l’allarme lanciato lunedì dagli scienziati che si erano detti preoccupati che il pozzo sigillato la scorsa settimana fosse danneggiato.

Kent Wells, vice direttore generale della BP, ha parlato di una nuova procedura chiamata “static kill”, anche chiamata “bullheading”, che pomperebbe fango concentrato nel pozzo per respingere il greggio e il gas fuoriuscito fino dentro il bacino petrolifero, riferisce il New York Times. Il nuovo intervento potrebbe consentire di sigillare il pozzo in anticipo rispetto ai tempi previsti e di scavare un pozzo di appoggio. Quella del pozzo d’appoggio è vista dagli esperti come la soluzione finale.

Anche se fallisse, la nuova strategia sarebbe comunque un test utile per capire le possibilità di successo degli interventi originariamente pianificati.

La fuoriuscita di greggio era stata arrestata giovedì scorso grazie all’installazione di un nuovo tappo. Ma la fuoriuscita di alcuni gas era stata rivelata nei giorni seguenti mettendo in dubbio la riuscita completa dell’operazione.

MAREA NERA SUL MERCATO IMMOBILIARE

La marea nera non sta distruggendo soltanto l’ecosistema del Golfo del Messico. Anche il mercato immobiliare, dalle coste della Louisiana a quelle della Florida, sta subendo conseguenze drammatiche. Nick Wilmott, presidente dell’associazione degli agenti immobiliari di Baldwin County, guarda sconsolato il petrolio depositarsi sulla spiagge di Gulf Shores, in Alabama. “Questo è il problema”, dice al New York Times. “Come facciamo a vendere una casa quando il cliente si affaccia dal balcone e vede questo disastro?”.

Le vendite di condomini e case sulla spiagge sono crollate dalla fine di aprile, dopo l’incidente alla piattaforma Bp e la fuoriuscita dal pozzo nel Golfo del Messico di migliaia di barili di petrolio al giorno. Il valore delle proprietà è in picchiata e gli appartamenti affittati sono la metà rispetto alle estati passate.

Secondo alcuni studi, il valore degli immobili lungo la costa del Golfo, precisamente dalla Louisiana alla baia di Clearwater in Florida, prima dell’incidente di Bp era di almeno 4,3 miliardi di dollari. Ora sarebbe sceso del 10% e dovrebbe restare a questo livello per i prossimi sette anni.

Il mercato immobiliare nella costa del Golfo del Messico aveva subito già un durissimo colpo con lo scoppio della bolla nel 2008, quando prezzi e vendite erano scesi di almeno la metà. Ma c’era stata una ripresa: l’anno scorso il comparto si era sollevato del 30 per cento e nei primi quattro mesi del 2010 il trend aveva continuato a migliorare. Fino ad aprile: l’esplosione della piattaforma Bp ha cambiato tutto. A giugno il valore dei condomini e delle vendite di case è sceso di 21 milioni di dollari rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

BP VENDE ASSETS

Il gigante petrolifero britannico British Petroleum ha concluso ieri un accordo con la sua concorrente americana Apache per la vendita di asset che il gruppo petrolifero britannico possiede negli Stati Uniti, in Canada e in Egitto. Si tratta di un accordo da 7 miliardi di dollari, equivalente a 385 milioni di barili di petrolio.

Gli asset ceduti comprendono “tutte le attività di produzione di petrolio e di gas, i terreni e le infrastrutture di Bp” nell’ovest del Texas e in Nuovo Messico, come pure nel deserto dell’ovest dell’Egitto, ha spiegato Apache in un comunicato.

L’intesa prevede inoltre in Canada la cessione da parte di Bp di attività di esplorazione e di produzione di gas naturale in Alberta e nella British Columbia.

L’operazione permette a Bp di realizzare buona parte del programma di cessione di asset per un totale di 10 miliardi di dollari a cui la compagnia petrolifera intende tenere fede per finanziare i fondi stanziati per i risarcimenti alle vittime della marea nera nel Golfo del Messico.