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Ghiacciai della Groenlandia: vicino il punto di non ritorno

11 agosto 2010 0 commenti

groenlandiaClima, quanti disastri. Il nuovo allarme è di quelli che preoccupa. E molto: l’intera massa ghiacciata della Groenlandia scomparirà dalla mappa forse addirittura se le temperature saliranno di soli due gradi centigradi, con gravi conseguenze per il resto del mondo. Ci vorranno centinaia di anni per completare il processo, ma il superamento della soglia lo renderòà irreversibile E’ quanto è emerso da un’audizione di esperti di scienze della terra al congresso degli Stati Uniti.

La scorsa  settimana dalla calotta di ghiaccio che copre la Groenlandia di è staccato il più grande iceberg artico dell’ultimo mezzo secolo e il futuro potrebbe essere ancora peggiore, secondo Richard Alley della Pennsylvania State University. “Nel corso del prossimi decennio potremmo superare il punto di non ritorno, con temperature troppo alte per la sopravvivenza della Groenlandia” ha spiegato il professore in un briefing al Congresso, aggiungendo che l’aumento “aa due gradi centigradi a sette gradi” significherebbe la scomparsa di tutto il ghiaccio che ricopre l’isola.

Le ripercussioni sarebbero avvertite a migliaia di chilometri dall’Artico, con un aumento del livello dei mari di sette metri e la scomparsa di molte città costiere, come New Orleans. “Ciò che sta accadendo nell’Artico è la cosa più grande e veloce che la natura abbia mai fatto” ha detto Alley alla Commissione sull’indipendenza energetica e il riscaldamento globale della Camera, spiegando che la massa di ghiaccio della Groenlandia diminuisce a velocità crescente a causa del riscaldamento dele temperature. L’allarme scientifico arriva a pochi giorni dal spettacolare distacco da un ghiacciaio groenlandese di un’isola di ghiaccio di 260 chilometri quadrati che ora galleggia nel braccio di mare che separa l’isola dal Canada. Negli ultimi sei mesi le temperature della Groenlandia hanno toccato nuovi record. Come ha spiegato Robert Bindschadler, ricercatore dell’università del Maryland: “non riteniamo possibile la perdita della copertura ghiacciata nel giro di un decennio, ma riteniamo possibile il raggiungimento di un punto di non ritorno nel giro di poche decine di anni, che porterà alla scomparsa dei ghiacci nel giro di cent’anni”. Il distacco dell’isola di ghiaccio dal ghiacciaio Petermann è stato il maggior evento di questo genere in quasi 50 anni, ma negli anni scorsi ci sono stati altri distacchi minori. Andreas Muenchow, oceanografo sull’università del Delaware che ha studiato il ghiacciaio Petermann per vari anni, ha detto che l’evento era atteso, ma la sua entità è sorprendente.

Lo scienziato ha sostenuto anche che resta ancora molto da capire sulle interazioni tra il ghiaccio del Mare Artico, i livelli del mare e l’aumento delle temperature. Muenchow ha rivelato di aver ricevuto negli ultimis ette anni fondi sufficienti per rilevare le temperature nei pressi del ghiacciaio Petermann pe run totale di tre giorni. Il professore, a causa della mancanza di finanziamenti, ha ricordato di aver dovuto comprare di tasca sua il proprio biglietto aereo e quelli dei suoi studenti per consentire loro di raggiungere un rompighiaccio canadese per un progetto di ricerca congiunto nell’Artico.