Incendi nelle aree colpite dal disastro di Chernobyl: rischio nuova contaminazione
Incendi nei boschi contaminati dalla tragedia di Chernobyl possono immettere in atmosfera grandi quantità di radionuclidi. Di fronte a questo rischio concreto, in parte già concretizzatosi, secondo le autorità russe la situazione resta “complicata ma stabile”. Greenpeace ha lanciato l’allarme nei giorni scorsi sulle imprevedibili conseguenze qualora prendano a bruciare le aree contaminate e la forestale russa conferma. Dalla meta’ luglio gli incendi boschivi in Russia hanno già colpito circa 4.000 ettari contaminati dall’esplosione della centrale nucleare: ”In base ai dati del monitoraggio sulla radioattivita’ condotto sul territorio delle regioni russe, incluse le terre inquinate da elementi radioattivi -osserva la forestale _ da meta’ luglio incendi boschivi sono stati registrati su 3.900 ettari’.
Oggi anche il governo russo ha confermato l’esistenza del problema, minimizzando però il rischio. “La situazione è complicata, ma stabile e sotto controllo. Alcuni incendi minori che hanno colpito un’area di 27,7 ettari ( sono stati localizzati e spenti” ha dichiarato all’agenzia Interfax, Vladimir Kotenkov, capo del Dipartimento forestale della regione di Bryansk. Qui sorge l’area forestale ancora radioattiva dal 1986, dove “le fiamme protrebbero causare conseguenze comparabili a quelle del disastro di Chernobyl” ha allertato Kotenkov. Poichè abbandonate dall’uomo, le zone boschive radioattive crescono allo stato brado e costituiscono “930.000 metri cubi” di materiale infiammabile “che aumenta ogni anno di dozzine di migliaia di metri cubi” ha valutato l’esperto della forestale. Il vice-direttore della Guardia forestale russa ha escluso una ”evoluzione catastrofica” nelle zone contaminate dal disastro nucleare di Cernobyl e colpite in questi giorni dagli incendi e ha esortato a non ”cedere al panico”. ”Non credo che la situazione avra’ un’evoluzione catastrofica. Con il fumo, una parte dell’inquinamento andra’ altrove, ma non e’ una catastrofe perche’ cio’ che brucia si trova in superficie mentre la maggior parte delle particelle inquinate e’ in profondita’ ”, ha assicurato il dirigente, Alexei Bobrinski, parlando con la France Presse.