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Gela, appello del procuratore: “Fermiamo l’abusivismo edilizio”

8 settembre 2010 0 commenti

abusivismo“Fermiamo l’abusivismo edilizio”. E’ questo l’appello lanciato dal procuratore capo della Repubblica del tribunale di Gela, Lucia Lotti. Il procuratore ha illustrato i risultati degli ultimi due anni dell’attività di repressione contro un fenomeno che da tempo affligge la zona. Per battere questa piaga, la Lotti ha ben chiara quale sia la ricetta: “Sconfiggiamo l’economia criminale che gli ruota attorno, alziamo i livelli di legalità e tuteliamo l’aspetto urbanistico e ambientale del territorio’’

Magistratura, polizia municipale, carabinieri e guardia di finanza non sono state con le mani in mano. “Tra il 2009 e i primi 8 mesi del 2010 – sottolinea la Lotti – hanno eseguito 366 procedimenti di sequestro contro nuovi immobili abusivi che rischiano la demolizione. Per gli illeciti urbanistici sono state emesse 272 sentenze”.

Tuttavia “la repressione non basta – ha detto ancora il procuratore – perché il fenomeno dell’abusivismo continua, sostenuto da tante sbagliate convinzioni e da motivazioni, come il presunto stato di necessità, non più giustificabili”.

I sigilli sono una barriera che troppo spesso non basta a frenare il fenomeno. Un uomo per sette volte li ha violati e, malgrado sottoposto a provvedimenti restrittivi, ha continuato a costruire. Secondo gli investigatori l’ombra della mafia grava sul mercato illecito dell’edilizia abusiva con poche imprese già identificate che utilizzano manodopera in nero, in cantieri senza sicurezza dove lo scheletro di un edificio di due piani viene realizzato in 20 giorni, senza fondazioni, al prezzo di 70 mila euro in contanti.

E, connessa all’abusivismo, si registra anche la piaga dell’evasione fiscale. Per le sole forniture di calcestruzzo, riferisce la Guardia di Finanza, nel 2009 il mancato gettito prodotto ammonta a 4 milioni di euro. Cifre che in un mercato regolamentato rischiano di piegare la concorrenza di chi, invece, le tasse le vuole pagare.