Africa, frenata per ‘Desertec’. La Germania si tira indietro?
Dopo tante adesioni, arriva la prima frenata per Desertec, il progetto per lo sfruttamento su larga scala dell’energia solare ed eolica nelle aree desertiche dell’Africa settentrionale e del Medio Oriente, per produrre energia da utilizzare poi per rifornire i mercati locali, ma soprattutto quello europeo.
Paul Von Son, direttore del progetto (Desertec Industrial Initiative) si è detto nei giorni scorsi preoccupato del fatto che il governo tedesco non sembra manifestare alcuna particolare volontà di sostegno, al punto che nelle linee guida per il nuovo piano energetico, recentemente anticipate in vista di una prossima approvazione, il progetto non è nemmeno citato.
Il silenzio del governo tedesco non è però un fulmine a ciel sereno. La prima tegola è infatti caduta sul progetto lo scorso mese, quando uno dei principali Paesi che originariamente aveva deciso di partecipare, l’Algeria, ha sostanzialmente ritirato la propria adesione. In particolare il ministro algerino dell’energia e delle risorse minerarie, Youcef Yousfi, ha espresso riserve “legate ai tempi lunghi del progetto e alla sovranità delle installazioni straniere che saranno impiantate sul territorio algerino”.
L’inizio del 2010 era stato molto positivo per Desertec: nei primi mesi dell’anno varie aziende marocchine, tunisine e americane si erano aggiunte a quelle già partecipanti, fra cui Enel e numerose altre imprese europee (soprattutto tedesche ma anche spagnole, francesi e svizzere). Inoltre, ad aprile, la società tedesca Solar Millennium aveva annunciato il completamento dei lavori della centrale solare da 150 MW di Kuraymat (Egitto), presentandola come un modello per altri impianti simili in nord-Africa.
Desertec ha ambizioni notevoli: con un investimento di 400 miliardi di euro si propone di soddisfare il 15% del fabbisogno elettrico europeo entro il 2050. Ma per la sua realizzazione sono giudicati indispensabili i sostegni dei vari governi, almeno nelle primissime fasi, per attrarre investitori privati nella costruzione delle centrali elettriche e delle linee di trasmissione.