Terzigno, altri 6 arresti. Il questore di Napoli: “Altro che scontri, questa è guerriglia”
“Basta parlare di tafferugli, questa e’ una guerriglia”. Lo afferma il questore di Napoli, Santi Giuffre’, intervenendo a ‘24 Mattino’, su Radio 24, per parlare dell’emergenza rifiuti in Campania. Da giorni la popolazione protesta per l’utilizzo della discarica di Cava Sari, a Terzigno, nel cuore del parco del Vesuvio. I cittadini impediscono il passaggio degli autocompattatori, e solo questa mattina, dopo tre giorni, le forze dell’ordine sono riuscite a far transitare i camion pieni di rifiuti per la strada che da Bosco Reale conduce a Terzigno.
Gia’ ieri c’erano stati scontri tra manifestanti e forze dell’ordine (con un bilancio finale di quattro feriti), e anche oggi la polizia ha dovuto ricorrere alla forza per consentire agli autocompattatori di passare. Anche oggi intanto un altro dimostrante, dopo i cinque della scorsa notte, è stato arrestato stamattina dalla polizia. È stato sorpreso mentre lanciava un sasso contro un autocompattatore in uscita dalla discarica Sari di Terzigno. L’intera zona è presidiata da polizia e carabinieri in assetto antisommossa.
Giuffre’ ricorda come anche la scorsa notte ci siano stati scontri tra forze dell’ordine e manifestanti che si battono contro l’apertura di una nuova discarica. “Abbiamo cinque arresti, feriti tra le forze dell’ordine e un’altra notte pesante alle spalle”, commenta il questore di Napoli. “Abbiamo dovuto fronteggiare una situazione diventata impossibile”: come spiega, “siamo stati oggetto di ripetuti lanci di pietre e abbiamo dovuto riconquistare il territorio di Terzigno”.
Giuffre’, quindi denuncia: “C’e’ un’organizzazione che gestisce quantomeno i tempi, la fase militare degli attacchi alle forze dell’ordine”. Insomma, “non sono solo tafferugli, sono autentiche barricate che stiamo rimuovendo con le pale dei Vigili del Fuoco”. A detta del questore di Napoli, Santi Giuffre’, “la parola ‘tafferugli’, con ripetuti feriti e con ordigni che continuano a essere ritrovati come stanotte, e’ un po’ riduttiva”. A suo giudizio sarebbe “meglio cominciare a chiamare le cose col loro nome: questa e’ una guerriglia”. Giuffre’ ricorda che “c’e’ una legge che va rispettata”. Magari “sara’ non gradita alla popolazione ma le leggi si cambiano in Parlamento, non sulla strada”.
A Radio 24 il questore di Napoli torna poi sulla disponibilita’ delle altre province a raccogliere parte dei rifiuti di Napoli e dell’hinterland napoletano. Per Giuffre’ “l’apertura fatta ieri, con la disponibilita’ a versare i rifiuti da parte delle altre province, e’ sintomo di grande sensibilita’ e volonta’ delle autorita’ di affrontare il problema non solo sulla strada”. La situazione, riconosce, “non e’ rosea”, ma “non si puo’ pensare di risolverla con la guerriglia e occupando militarmente un territorio per un mese”.