I giovani a Nagoya reclamano un futuro per la biodiversità del pianeta
Chiara, semplice e molto incisiva la dichiarazione dei giovani durante la plenaria che si è tenuta questo pomeriggio a Nagoya, al Summit dell’ONU sulla Biodiversità. Alla fine della prima settimana, durante la quale il confronto si è incentrato sul protocollo che dovrebbe regolamentare l’accesso e la condivisione dei benefici legati alle risorse genetiche e sul piano strategico che dovrebbe contrastare la perdita di biodiversità, i giovani hanno richiamato l’attenzione delle delegazioni del pianeta riunite in Giappone. Emma, capelli biondi e lineamenti tipicamente occidentali ed Hiro, tratti somatici asiatici, hanno preso la parola alternandosi nel pronunciare la loro dichiarazione. “Noi, che siamo i vostri figli e le vostre figlie: abbiamo un futuro fortemente compromesso. Noi ci rivolgiamo a voi per essere guidati e come fonte di ispirazione, ma continuiamo a guardare con paura crescente a questa perdita costante di biodiversità”. In una sessione plenaria gremita, i due ragazzi hanno pronunciato in questi termini la prima parte del loro discorso, destando interesse crescente nella sala, anche fra i funzionari più assonnati. “Voi siete nati in un mondo pieno di ricchezza e biodiversità. I vostri figli meritano lo stesso”. È stata questa una delle frasi che ha richiamato maggiormente l’attenzione della platea, provocando in chi è stato a Copenhagen, una sorta di déjà vu, nel ricordo della campagna “Quanti anni avrai nel 2050?”.
“Voi siete i leader di oggi – ha concluso quindi Emma, provocando un forte applauso – Voi dovete assicurare a noi di poter avere un mondo da guidare e governare domani. ”La richiesta qui a Nagoya, come è stato del resto in Danimarca a dicembre, è che venga prodotto un accordo legalmente vincolante. La situazione del resto per ora non sembra essere delle migliori e sono molte le perplessità.
“Siamo ben lontani dall’atmosfera che c’era a Copenhagen – ha rassicurato tuttavia questa sera in conferenza stampa il Segretario esecutivo della Convenzione sulla biodiversità, Ahmed Djoghlaf – e non è pensabile nemmeno fare il paragone.” Nel frattempo è stato chiesto però che i lavori possano proseguire anche nel week end, nella speranza che una bozza di testo possa essere pronta per quando mercoledì arriveranno i Capi di Stato e i Ministri. Da lunedì intanto le presenze dentro al Nagoya Congress Center, per ora a quota diecimila, sembrano destinate a salire ma il segretariato ha garantito che non ci sarà nessuna restrizione per l’accesso.
Elisabetta Mutto Accordi