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Maltempo: in Veneto scende in campo anche l’esercito. Ecodem: governo corresponsabile

2 novembre 2010 0 commenti

bertolasoE’ sceso in campo anche l’esercito per aiutare il Veneto flagellato dal maltempo che continua a interessare anche il resto d’Italia. A Caldogno (Vicenza) proseguono le ricerche di un uomo che risulta disperso. E proprio a Vicenza, in prefettura, e’ arrivato questa mattina il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso per monitorate la situazione e fare un primo bilancio dei danni.  ”La situazione e’ grave ma sotto controllo”, ha detto Bertolaso, dopo aver sorvolato in elicottero le zone piu’ colpite. ”Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata”, ha aggiunto, ”dalle 4 di questa mattina 400 militari sono al lavoro fra Vicenza e Verona per affrontare l’emergenza”, oltre a 400 vigili del fuoco e circa 1.000 volontari A Venezia l’acqua alta ha raggiunto i 101 centimetri e piazza San Marco e’ stata completamente invasa. 

 E Bertolaso ha assicurato che ci sara’ lo stato di emergenza nelle zone colpite dal maltempo in Veneto. “Nel consiglio ei ministri ‘di giovedi’ o venerdi’ ci sara indubbiamente la dichiarazione dello stato di emergenza” ha detto. Bertolaso ha inoltre spiegato di aver dato ai sindaci e ai presidenti delle Province interessate al maltempo, oltre alla Regione Veneto, il via libera a lavorare ”per quelle che sono le procedure della somma urgenza. Siamo gia’ in emergenza – ha osservato . Quindi loro hanno il diritto di convocare le imprese che possono fornire macchinari e attrezzature e tutto quello che puo’ servire per risolvere la situazione”.

 

MALTEMPOIl centro storico di Vicenza, il giorno dopo gli allagamenti causati dal maltempo, offre un’immagine spettrale. L’esondazione dei fiumi Retrone e Bacchiglione e’ come se avesse fagocitato case e negozi nel triangolo tra piazza Matteotti, Ponte degli Angeli e Contra’ Barche, dividendo in due la citta’.  Sia a ”valle” dove l’acqua e il fango ieri non hanno avuto pieta’ di nulla, che ha ”monte”, nella parte piu’ alta della citta’ che si e’ salvata dal maltempo, sono poche le persone per strada. Molti i negozi nella zona risparmiata dall’irruzione violenta delle acque che oggi hanno preferito tenere chiuso. Nella parte bassa ogni attivita’ commerciale e’ sospesa e lo sara’ probabilmente per molto tempo. Divieto d’accesso per le auto se non quelle dei soccorritori e delle forze di polizia ma soprattutto divieto di oltrepassare le transenne del ponte degli Angeli.  Se piazza Matteotti ieri era sommersa d’acqua, che ha toccato anche il mezzo metro d’altezza, ed oggi e’ tornata alla quasi ‘normalita”, la situazione oltre il ponte degli Angeli appare immutata rispetto a 24 ore fa. La fotografia di questa parte della citta’ e’ impietosa: il Bacchiglione sta quasi lambendo i marciapiedi e l’acqua sta sfiorando l’arcata del ponte. Alcune vie sono ancora immerse nell’acqua e il fango ha toccato, in alcuni punti, i due metri d’altezza. L’area attorno a ponte degli Angeli e’ priva di energia elettrica e
abitazioni e negozi sono al buio. Molti hanno lascito le case per trovare alloggio in albergo o da parenti, mentre tanti altri hanno deciso di rimanere, seppure con tutti i disagi. A questi ultimi la Protezione Civile garantisce i viveri, almeno un pasto caldo. Tutt’attorno si sta lavorando per ripristinare la situazione: le elettropompe stanno operando a tutto regime, ma la ‘cicatrice’ che il fango lascera’ sara’ difficile da rimarginare.

I sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza stanno cercando in tutti i modi di raggiungere l’abitazione di Giuseppe Spigolon, l’uomo di 75 anni, residente a Cresole di Caldogno, che risulta disperso da ieri mattina a causa del maltempo.   Il tentativo di raggiungere la sua casa, situata nell’area dove l’acqua ha raggiunto il livello massimo, vicino ai due metri di altezza, e’ stata fatto piu’ volte nell’arco della mattinata ma alla fine i sommozzatori hanno dovuto rinunciare in quanto la corrente risulta troppo forte. Nell’ultimo tentativo e’ emerso che proprio nelle vicinanze della casa della famiglia Spigolon, oltre alla corrente, s’e’ un creato un ”vortice” che risulta molto difficile da domare, anche con i mezzi motorizzati.   Per tutta la mattinata sono state portate in salvo, anche grazie all’utilizzo delle gru, alcune centinaia di persone della frazione di Cresole. Per il sindaco di Caldogno, Maurizio Vezzaro, la ricerca di Spigolon rappresenta, comunque, ”la priorita’ assoluta in questo momento”.

MALTEMPO1Frane, smottamenti e allagamenti, per lo straripamento di fiumi, si registrano anche in Trentino, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Campania e Basilicata con conseguenze sulla viabilita’. In Piemonte, invece, e in particolare nel cuneese a intralciare la viabilita’ e’ la neve fresca caduta abbondante.  In Lombardia sono rimasti entro gli argini, nonostante le piogge notturne, il Lambro e il Seveso che ieri hanno creato problemi nella zona nord di Milano, nell’hinterland del capoluogo e in Brianza. Le previsioni meteorologiche, pero’, indicano che piovera’ ancora per diverse ore.  In Friuli, nella notte, c’e’ stato il picco dei livelli dei tre principali fiumi della Destra Tagliamento – Meduna, Noncello e Livenza – che sono esondati in piu’ punti provocando allagamenti in alcuni quartieri di Pordenone, di Sacile e della Bassa pianura ai confini con il Veneto. Disagi e case isolate sono segnalate ad Arzene, Zoppola, Azzano Decimo. In difficolta’ il traffico sulle principali arterie della provincia.  
 In Emilia Romagna il peggio e’ passato, riferisce la Protezione civile regionale. La scorsa notte ci sono stati allagamenti nel Piacentino ed a San Pietro in Cerro una cascina abitata da una quarantina di persone e’ rimasta temporaneamente isolata, circondata dall’ acqua, che questa mattina pero’ e’ in fase di deflusso. Chiusa temporaneamente nella notte anche la tangenziale di Piacenza per gli allagamenti di diversi sottopassi.
 In Toscana, la regione che ieri ha registrato la situazione piu’ critica con tre vittime per il maltempo, la pioggia sembra concedere una tregua. In provincia di Massa, in particolare, durante la notte hanno lavorato 200 persone, tra vigili del fuoco, volontari e uomini delle forze dell’ordine, che hanno controllato il territorio, anche per assistere le 30 famiglie costrette ad abbandonare le loro abitazioni.  Il maltempo, intanto, sembra spostarsi verso sud. In Campania le forti piogge hanno provocato allagamenti, caduta di cornicioni e alberi. Sono tornati regolari, invece, i collegamenti con le isole interrotti ieri per il forte vento.  In Calabria la pioggia ha creato disagi alla circolazione e qualche smottamento nella zona di Tropea.  In Basilicata risulta interrotta la linea ferroviaria in provincia di Matera. Piove insistentemente anche nella provincia di Potenza.  Frane e allagamenti si registrano anche in Sicilia, nel messinese in particolare nella zona tirrenica con strade provinciali interrotte e torrenti tracimati.

ECODEM: GOVERNO COMPLICE DEI DISASTRI IDROGEOLOGICI

”Il governo Berlusconi e’ complice del dissesto idrogeologico. I fondi ordinari destinati al dissesto idrogeologico dal 2008 ad oggi sono stati dimezzati, e si continua a tagliare, arrivando a 30 milioni di euro, una cifra ridicola e assolutamente inadeguata, mentre i 900 milioni di euro destinati dalla legge finanziaria 2010 ai piani straordinari rimangono nel cassetto, non essendo stato nemmeno istituito il relativo capitolo di spesa”. Lo affermano i senatori del Pd Roberto Della Seta e Francesco Ferrante che sottolineano come ”nel frattempo le frane investono i treni e in tutta Italia, non solo al sud, si muore a causa del maltempo”.   ”Il cemento selvaggio – continuano i senatori del Pd – continua ad aggredire il territorio del nostro Paese, che per il modo in cui e’ fatto e’ obiettivamente fragile dal punto di vista della stabilita’ del suolo e dell’equilibrio idrogeologico.  ”Invece di impegnarsi con politiche di tutela del territorio e di messa in sicurezza il Governo Berlusconi – concludono i senatori ecodem – ha messo in campo piani casa e promesse di nuovi condoni con cui favorire la deregulation urbanistica, che e’ una delle principali cause che trasformano normali eventi meteorologici in calamita”’.