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Rifiuti: nel napoletano emergenza infinita. A Terzigno la falda sotto la discarica è (ovviamente) inquinata

12 novembre 2010 0 commenti

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E’ ancora tutto da decidere il destino dei rifiuti prodotti da Napoli e provincia, dopo la chiusura, ieri del sito giuglianese di Taverna del Re e l’ormai acclarata congestione degli Stir, incapaci di evacuare la frazione tritovagliata.

Il capoluogo e la sua provincia sembrano nuovamente avviati verso una nuova emergenza, con lo spettro di nuove migliaia di tonnellate di spazzatura in strada, che prende sempre piu’ consistenza.

Nel capoluogo i conferimenti certi sono solo quelli indirizzati alla discarica di Chiaiano, 700 tonnellate di indifferenziata, a fronte di una produzione quotidiana pari a circa 1.200 tonnellate. I numeri toccano quota 3.200, poi, se si considerano anche i quantitativi della provincia.

Ieri, gli enti provinciali di Caserta e Avellino, nel corso di una riunione alla presenza dei rappresentanti regionali, hanno detto ‘no’ alla richiesta giunta dalla Provincia di Napoli di accogliere, ciascuna, 200 tonnellate di frazione umida tritovagliata. Problemi potrebbero verificarsi, stanotte, anche nella discarica Sari di Terzigno (Napoli) che, dopo l’accordo tra Bertolaso e i sindaci del Vesuviano, accoglie soltanto i rifiuti provenienti dai 18 Comuni dell’area.

A TERZIGNO FALDA INQUINATA DA METALLI PESANTI

I risultati delle analisi condotte sui piezometri della discarica Sari di Terzigno, evidenziano “una contaminazione della falda acquifera profonda”: come volevasi dimostrare. I dati sono relativi sia ai prelievi effettuati lo scorso 29 ottobre sia a quelli pregressi svolti dall’Asia, l’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nel napoletano. Nella relazione stilata dal tecnico Michele Moscariello e resa pubblica oggi nel corso di una conferenza stampa nella sede del Parco nazionale del Vesuvio, si legge inoltre: “La mancata acquisizione di controlli pregressi, necessari e dovuti, circa lo stato di qualità preesistente della falda acquifera prima dell’apertura della discarica, non consente di formulare ipotesi precise sulla fonte della sua contaminazione”. Per questo motivo “si ritiene necessario” effettuare ulteriori indagini analitiche sulla falda “raccogliendo una campagna di misure rappresentative delle possibili fluttuazioni della stessa e verificando preliminarmente la corretta ubicazione dei pozzi spia attraverso – conclude Moscariello – un’accurata indagine idrogeologica dell’area”.

I comitati civici hanno annunciato che bloccheranno il passaggio dei camion diretti alla discarica di Terzigno. La decisione e’ stata comunicata al termine dell’incontro svoltosi al Castello mediceo di Ottaviano (Napoli) nel corso del quale sono stati resi noti i risultati delle analisi condotte sulla falda acquifera sottostante la cava e dalle quali e’ emersa una presenza di metalli pesanti la cui causa e’ di dubbia origine. ”Non passera’ piu’ neanche un sacchetto di spazzatura. I sindaci – dicono alcune donne – avrebbero dovuto darci delle risposte oggi ed invece sono andati via”.