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Enpa: il Santuario dei cetacei ha 11 anni ma esiste solo sulla carta

25 novembre 2010 0 commenti

santuario_cetaceiSantuario? A parole. ”E’ una ricorrenza purtroppo mesta, visto che da troppo tempo e’ un santuario soltanto sulla carta, malgrado le recenti iniziative dell’assessorato regionale all’ambiente Renata Briano e del sindaco di Andora Franco Floris di riattivare a Genova le strutture organizzative per farlo funzionare”: lo afferma in una nota l’Enpa nell’undicesimo anniversario dell’istituzione del Santuario dei cetacei dell’Alto Tirreno-Mar Ligure.  La Protezione Animali  ricorda che fu proprio per le battaglie dell’Enpa che l’area di protezione venne istituita in accordo con Francia e Principato di Monaco.  Secondo l’Enpa, oltre a riattivare gli organi di gestione, occorrerebbe disciplinare il traffico marittimo imponendo alle navi l’adozione di strumenti, gia’ esistenti e ad esempio installati sui battelli da crociera della Costa, per individuare la presenza dei grossi cetacei ed evitare mortali impatti.  Sarebbe inoltre necessario contrastare l’uso illegale delle reti da pesca cosiddette ”spadare” per la pesca al pescespada (che catturano ed uccidono i cetacei) e vietare, almeno nel santuario, l’uso delle ”ferrettare”, che sono spadare un po’ piu’ corte (2.500 metri).  Occorrerebbe anche dirottare i fondi del ministero delle Politiche agricole e forestali sull’incremento del pescatursimo, sia per favorire l’osservazione corretta dei cetacei (whalewatching e diving) che per attivare campagne di recupero e smaltimento delle reti da pesca abbandonate o perdute dai pescherecci; ed infine ampliare le superfici delle riserve naturali marine (Bergeggi, Gallinara) e dei siti marini di importanza comunitaria.