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Cancun, si è aperta la settimana decisiva per chiudere gli accordi

6 dicembre 2010 0 commenti

CANCUN/Si apre la settimana decisiva per un ‘accordo di Cancun’. Si cerca un’intesa che potrebbe scaturire in un ‘’pacchetto bilanciato’’ di accordi. Resta sempre aperto il nodo del protocollo di Kyoto. Martedì 7 dicembre, nel pomeriggio, nella localita’ messicana, alla 16/a conferenza Onu sui cambiamenti climatici (Cop 16) arrivano capi di Stato e ministri, ai quali i gruppi di lavoro dovranno presentare i testi per il negoziato finale.

‘’Io spero – ha detto in una sessione informale tenuta domenica il presidente della conferenza di Cancun, Patricia Espinosa – che possiamo completare il pacchetto prima che si apra la sessione di alto livello martedi’ pomeriggio. Sono ottimista che in questi due giorni possiamo procedere velocemente’’.

La stessa Espinosa ha dettato la tabella di marcia, affidando due ministri, uno dei Paesi sviluppati e uno dei Paesi in via di sviluppo, a ciascuno dei principali argomenti negoziali: Svezia e Grenada per la ‘shared vision’; Spagna e Algeria per l’adattamento; Australia e Bangladesh per finanza, tecnologia e capacity building; Nuova Zelanda e Indonesia per la mitigazione e per le verifiche e i controlli; Inghilterra e Brasile, infine, per le tematiche della proroga del protocollo di Kyoto.

Il trattato internazionale ha corso seri rischi di essere cancellato. La Cina si sarebbe poi detta disposta a discutere sui tagli delle emissioni, purche’ si garantisca la prosecuzione del protocollo di Kyoto anche dopo il 2012. Su questo punto, dai lavori della prima settimana, e’ scaturita una proposta che prevede due approcci: lasciare il protocollo cosi’ com’e’ o renderlo piu’ forte. Nessun numero o impegno, per ora, nel testo, ma diverse opzioni che fanno ben sperare, come quella di trovare un nuovo sistema di conteggio per calcolare la riduzione delle emissioni attraverso le foreste

LA POSIZIONE DI BARROSO

Tanti sono frustrati dai progressi ‘glaciali’ dei negoziati sul clima, ma l’Europa ha dimostrato che un’azione e’ possibile e la nostra offerta di un ulteriore taglio delle emissioni rimane sul tavolo’’. Cosi’ il presidente della Commissione Ue, Jose’ Manuel Barroso, ha lanciato un appello alla Conferenza Onu.

Secondo Barroso ‘’non ci sono scuse per non agire. La terribile ironia dei cambiamenti climatici e’ che colpiranno di piu’ quanti nei paesi in via di sviluppo hanno fatto di meno per causare il problema’’. Per questo secondo il presidente della Commissione Ue ‘’dobbiamo chiudere un accordo internazionale, comprensivo e legalmente vincolante’’. E se Cancun non dovesse incassare questo accordo, ‘’dovra’ almeno portare progressi in una serie di questioni sostanziali, che ci avvicinino al nostro obiettivo’’. ‘’Dobbiamo anche – ha spiegato Barroso – migliorare la nostra efficienza nell’uso delle nostre risorse naturali’’. ‘’Qualsiasi sia il risultato di Cancun – ha concluso – la Commissione proporrà un’iniziativa ‘’bandiera’’ all’inizio del nuovo anno sulla questione’’, nell’ambito della strategia di riforma per il 2020.