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E in Gran Bretagna monta la protesta contro gli inceneritori

28 dicembre 2010 0 commenti

inceneritoreSta montando una rivolta popolare intorno a una nuova generazione di discussi inceneritori progettati nel Regno Unito, che vedrebbe raddoppiare la quantità di rifiuti bruciata.

E’ infatti prevista la costruzione di ben 80 inceneritori in base al cosiddetto “dash for ash”. La coalizione deve decidere la prossima estate se dare il placet a uno stanziamento da 10 miliardi di sterline per questi impianti, che continuano a incontrare strenua opposizione e resistenza dai residenti nelle vicinanze dei quali dovrebbero sorgere. I timori su possibili rischi legati alla salute e l’impatto sui prezzi della proprietà sembrano destinati a rendere quello degli inceneritori uno degli argomenti più caldi del dibattito politico nel 2011. Una durissima opposizione che arriva anche dagli ambientalisti, che sostengono che questi impianti contribuiscano a diffondere gas a effetto serra e dissuadano i consigli comunali a perseguire più ambiziosi obiettivi per il riciclaggio.

Secondo l’Agenzia dell’Ambiente, al momento nel Regno Unito esistono 21 strutture che trattano i rifiuti urbani, mentre altre otto hanno ricevuto il via libera ma ancora non sono operative. In base alle stime, oltre 20 progetti di “energy from waste” (energia dai rifiuti) sono nel processo di approvazione o in attesa di una decisione finale da parte del segretario di stato. L’industria dei rifiuti ha promesso un “cambiamento graduale” nel bruciare i rifiuti. La convinzione è che ne siano necessari ancora “molti di più” nel medio termine per rientrare nell’obiettivo fissato dal precedente governo di trasformare il 25 per cento della spazzatura in energia per il riscaldamento domestico e fornire energia nel prossimo decennio. L’organizzazione UK Without Incineration Network (Regno Unito senza inceneritori) ha ottanta gruppi che contrastano gli sviluppi locali. La sua battaglia si sta trasformando in un braccio di ferro tra comunità locali e grandi lobby economiche.