Uno dei palloni lanciati dalla nave Gojira

In una nuova svolta nella guerra delle balene nel remoto Oceano Antartico, fra gli ‘ecopirati’ di Sea Shepherd e la flotta giapponese, compare un nuovo armamentario: grandi palloni sonda che gli attivisti hanno lanciato per tenere sotto osservazione le baleniere. Il comandante di Sea Shepherd Paul Watson ha spiegato  che i palloni a elio sono attrezzati con cineprese e rivelatori radar, per ritrasmettere via satellite le posizioni delle quattro navi giapponesi. I primi sono stati lanciati dal battello veloce Gojira (Godzilla).

”Sono a centinaia di miglia da noi; le stiamo inseguendo ma dobbiamo sapere in che direzione vanno ed il sistema migliore e’ di mandare questi palloni a 10 mila metri di quota”, ha aggiunto Watson. ”E’ l’ammiraglia Nisshin Maru, la nave-mattatoio, che vogliamo raggiungere. Dobbiamo tenerla in fuga, ma finche’ non saremo sulla sua scia dovremo seguirla da lontano”. La flotta giapponese e’ impegnata come ogni estate australe nella caccia ‘scientifica’ ai grandi cetacei, con una quota di 1000 esemplari, sfruttando una scappatoia della moratoria del 1986 sulla caccia commerciale, che permette la ‘ricerca letale’. E vi sono gia’ stati scontri con gli attivisti di Sea Shepherd, in cui gli attivisti dai gommoni hanno lanciato sulle baleniere bombe puzzolenti e cercato di bloccare le eliche con cavi, mentre i giapponesi li prendevano di mira con cannoni ad acqua ad alta pressione.

Oggi l’Istituto giapponese di ricerca sui cetacei, sempre pronto a fare controinformazione, ha diffuso un filmato che mostra gli attivisti che lanciano oggetti su una nave arpionatrice e ha accusato Sea Shepherd di aver lanciato granate stordenti, ma Watson ha respinto l’accusa assicurando che il loro arsenale si limita a bombe fumogene e bombe puzzolenti. ”Non e’ una tattica pericolosa. Non abbiamo mai ferito nessuno e non intendiamo mai farlo”, ha detto.