Torna in funzione la diga del Vajont cinquant’anni dopo il disastro: produrrà energia elettrica
Cinquant’anni dopo il disastro del Vajont, torna in funzione la diga il cui traboccamento causò quasi 2.000 morti il 9 ottobre 1963.
I comuni dei paesi distrutti dall’onda assassina sfrutteranno nuovamente le acque del torrente per produrre energia elettrica. Lo hanno reso noto stamani a Pordenone i sindaci di Longarone (Belluno), Castellavazzo (Belluno) ed Erto e Casso (Pordenone), in una conferenza stampa ospitata in provincia.
Prima di giungere alla sofferta decisione è stata incontrata la popolazione e le due associazioni legate alla tragedia del 9 ottobre 1963: quella dei superstiti, che ha dato un consenso rispetto a garanzie sull’uso pubblico delle risorse e quella dei sopravvissuti che invece resta totalmente contraria al progetto.
I sindaci hanno escluso rischi di natura ambientale ricordando che con gli introiti, circa 300.000 euro all’anno, per ogni municipio potranno pensare al rilancio dell’intera area. La società che gestirà la centralina sarà controllata al 60% dal soggetto pubblico. L’impianto produrrà circa 15 milioni di kilowatt ora all’anno.