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Smog: a Milano quasi sicuro stop anche domenica prossima. Legambiente e Codacons: servono misure incisive

31 gennaio 2011 0 commenti

VIGILE URBANO CON MASCHERINA ANTI SMOG VIGILESSA PER INQUINAMENT«Il bollettino meteo dei prossimi giorni fa purtroppo pensare al protrarsi delle giornate di superamento dei limiti per il Pm10. Per questo, la prossima domenica quasi sicuramente si andrà di nuovo a piedi». Ad annunciare una nuova domenica senza auto a Milano è il vice sindaco, Riccardo De Corato, che ringrazia i milanesi che ieri «hanno risposto in maniera virtuosa al provvedimento e hanno rispettato il blocco domenicale. I pochi verbali di ieri a fronte dei controlli sistematici effettuati dalla polizia locale dimostrano la civiltà dei cittadini».

 Tuttavia «i dati Arpa sulle concentrazioni di Pm10 nella giornata di ieri indicano nuovamente per le polveri sottili il superamento del limite dei 50 mg/mc, nonostante il blocco domenicale.  Questo -sottolinea- a dimostrazione che i fattori concomitanti per i superamenti della soglia del Pm10 sono diversi e che anche le emissioni delle caldaie incidono in maniera rilevante sulla qualità dell’aria».  De Corato ricorda che «Noi stiamo effettuando controlli sul traffico, ma per quanto riguarda le caldaie, mi appello alla responsabilità dei cittadini, rivolgendomi ad amministratori di condominio, proprietari e inquilini affinchè rispettino il provvedimento di oggi e mantengano il riscaldamento accesso al di sotto dei 19 gradi e per una durata massima di 13 ore». Oggi, intanto «all’interno della Cerchia dei Bastioni possono entrare solo i veicoli benzina Euro 3, Euro 4, Euro5 e i diesel Euro4 con filtro antiparticolato e Euro5. Non possono entrare invece tutti quei veicoli che generalmente pagano Ecopass, oltre ovviamente ai benzina Euro 0, e ai diesel Euro0, Euro1 e Euro2 il cui blocco è previsto dalla legge regionale». Sono comunque previste deroghe per alcuni veicoli, «tra cui quella per il trasporto merci deperibili Diesel Euro4, che è stata messa in atto accogliendo la richiesta di Assolombarda. Ai veicoli derogati è permesso l’ingresso all’interno della Cerchia dei Bastioni, ma dovranno comunque pagare Ecopass, se dovuto».

 Dai dati rilevati dalle telecamere nei mesi scorsi, sottolinea il vice sindaco «risultano esclusi dal blocco più del 55% dei veicoli per il trasporto merci». I controlli per il rispetto del provvedimento «si stanno svolgendo sia all’interno della Cerchia dei Bastioni, sia ai varchi, che vengono controllati, nell’arco di due turni, da 74 pattuglie: ogni varco normalmente accessibile dalle auto oggi è
controllato da una pattuglia della polizia locale. La sua presenza sul territorio, nel primo giorno di entrata in azione della seconda fase del provvedimento anti-smog, è maggiormente mirata a
informare i cittadini e a prevenire gli ingressi piuttosto che a multare».

LEGAMBIENTE: SERVE PIANO STRUTTURALE

“Otto ore di blocco del traffico ma Milano soffoca ancora a causa delle polveri sottili. Mentre i commercianti protestano in difesa dei furgoni inquinanti i milanesi soffocano. Le misure d’emergenza, che Milano sperimenta da 20 anni, vanno bene ma ora il Comune non si faccia spaventare dalle proteste degli ultimi commercianti proprietari di vecchi furgoni inquinanti e approvi un Pgt e un piano ambientale che riduca le emissioni inquinanti, da traffico e non, del 40% entro il 2020. Come stanno già facendo tante città europee e in Italia Torino e Genova.” A dirlo è Andrea Poggio, vicedirettore nazionale di Legambiente. “A Torino  – osserva Poggio – la destra attacca il comune per l’inutilità dei blocchi, ma Milano é la  sinistra a chiedere misure strutturali. Polemiche ridicole, come quelle dell’Unione Commercianti trincerati nell’inutile difesa di una minoranza di proprietari di vecchi furgoncini Hanno ragione e torto tutti: in tutto il mondo si debbono prender sia decisioni di emergenza che strutturali.

“Milano _ prosegue Poggio _ segua l’esempio di Torino che ha dato il via libera al “Tape”, il piano per ridurre entro il 2020 le emissioni di CO2 del 40% L’insieme delle azioni previste nell piano “Turin Action Plan for Energy” dovrebbero produrre una riduzione delle emissioni di CO2 al 2020 rispetto al 2005 del 21,7%, percentuale che, sommata alla riduzione registrata a partire dal 1991 consentirà alla città di conseguire una riduzione di emissioni di CO2, nel periodo compreso tra il 1991 ed il 2020, di oltre il 40%. Cinque anni fa, la candidata Letizia Moratti prometteva 300 mila auto in meno a Milano. Il sindaco Moratti è stato poi tra i primi in Italia a firmare a Bruxelles il “Patto dei Sindaci” in cui si impegnava a ridurre le proprie emissioni del 20%. Altri 600 piccoli e grandi comuni italiani stanno intraprendendo la stessa strada: tra questi non c’è più Milano. Perché, dopo la firma del sindaco, la Giunta non è riuscita a scrivere neppure la delibera da far approvare al Consiglio Comunale che si trova invece a votare un Piano urbanistico che prevede, tra dieci anni, più auto di oggi”.

CODACONS: CON LA “FASE 2″ L’INQUINAMENTO CRESCE

“Questa mattina la circonvallazione della Cerchia dei Bastioni di Milano è una coda unica. Le auto, non potendo entrare nella zona Ecopass, stanno cercando di aggirare l’ostacolo e girano in tondo, inquinando ed intasando la città. E’ evidente che se si impedisce alle auto di entrare nel centro città, ma gli si consente di girargli intorno, l’inquinamento non solo non diminuisce, ma aumenta. Chi abita lungo la circonvallazione della Cerchia dei Bastioni da questa mattina è come se stesse in una camera a gas. Per questo chiediamo il blocco totale della circolazione”.

A denunciarlo è il presidente del Codacons, Marco Donzelli, che critica le nuove restrizioni entrate in vigore per lo smog. “Le auto ferme in coda stanno avvelenando i milanesi. Se non si blocca in modo totale la circolazione dei veicoli, di tutti i veicoli ed in tutta la città, nemmeno dopo 18 giorni di superamento consecutivi, ci domandiamo quando si deve fare”, prosegue Donzelli.

“I dati dell’inquinamento del 2011 dimostrano che la lotta allo smog non è nemmeno iniziata e che il Comune di Milano, una volta introdotto l’Ecopass, si è illuso che questo potesse bastare, snocciolando previsioni di riduzione dello smog fantasiose. L’Ecopass – sostiene il Codacons – potrà funzionare solo a tre condizioni: se ci sarà un suo raddoppio e le auto saranno stoppate anche all’ingresso delle città, all’altezza dei parcheggi di corrispondenza, se varrà per tutti i veicoli, anche gli euro 5, e, terzo, se verrà trasformato da pollution a congestion charge. Altrimenti meglio fare le targhe alterne sempre, come proponiamo da anni“.