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Eolico a Monte dei Cucchi (Bologna), la protesta cresce. Ma la Provincia va avanti

9 febbraio 2011 0 commenti

Il crinale di Monte dei Cucchi

Il crinale di Monte dei Cucchi

E’ contrario il Wwf, è contraria Legambiente sono contrari il Pdl, la Lega, l’Udc, il comune di San Benedetto  e naturalmente il comitato di cittadini. Monta la protesta contro l’impianto eolico di Monte dei Cucchi, in provincia di Bologna.

Il Wwf dell’Emilia-Romagna esprime ‘sconcerto’ e ‘ferma opposizione’ per ”l’approvazione in sede di Valutazione d’impatto ambientale” da parte della Regione dell’impianto eolico.  Esprimendo ”solidarieta’ alle popolazioni interessate” dai progetti eolici, il Wwf ”si riserva tutte le azioni utili a contrapporsi alla loro realizzazione”. Questo impianto eolico industriale, per il Wwf ”e’ il primo di una possibile lunga serie” nella ”delicata area di crinale appenninico” e gia’ si aggiunge ”ad altri impianti del versante toscano, realizzati e in previsione”. L’area, ora incontaminata – spiega – ”verra’ raggiunta da apposite strade” e ”verra’ disboscata, spianata e trasformata in un’area industriale, percorsa da continue manutenzioni”. Senza contare che, aldila’ dei problemi estetici del paesaggio (le torri eoliche sono visibili a molti chilometri di distanza), ”le zone di cresta e crinale sono interessate dai movimenti migratori” di diversi volatili ”e dagli spostamenti locali dei rapaci e dei pipistrelli”, con gravi danni per alcune specie come l’Aquila o il Falco Pellegrino, gia’ oggetto di recupero. Inoltre, ”in questo ampio e distorto business – sostiene il Wwf – c’e’ il pericolo concreto che si infiltrino capitali derivanti da quella inesauribile fonte economica che e’ il riciclaggio dei proventi della criminalita’ mafiosa, com’e’ gia’ successo in diversi casi in Italia”.  Per il Wwf, invece dell’eolico industriale in Appennino servirebbe un sistema di ”produzione elettrica e termica diffusa, basata su piccoli impianti alimentati da energia solare, geotermica, eolica e a biomassa ad impatto ambientale pressocche’ nullo. Le applicazioni gia’ esistono, le tecnologie anche (purtroppo poco diffuse in Italia), mancano la volonta’ politica e una pianificazione territoriale coerente”.

Contrario alla realizzazione dell’impianto anche Claudio Corticelli, presidente del circolo di Legambiente Setta-Samoggia-Reno: “Siamo favorevoli all’eolico in generale- spiega- ma non in questo caso, dove si vuole allestire un sito nel posto sbagliato e non con il consenso di tutti. Stiamo parlando di un impianto fuori da qualsiasi criterio e che porterebbe a un disboscamento notevole. Per non parlare del conflitto che si e’ creato tra il Comune, che dice no e la Provincia che sembra favorevole”. “C’e’ qualcosa che non funziona e abbiamo presentato un esposto alla Procura di Bologna. C’e’ qualcuno che vuole fare questo impianto a tutti i costi, ma noi non molliamo”. A parlare cosi’ e’ il presidente del comitato Monte dei Cucchi, Angelo Farneti, da sempre in prima linea nella lotta allo costruzione dell’impianto eolico (24 torri alte 76 metri e pale con un’apertura di 24 metri distribuite su un’area di sei chilometri): “Un sito- aggiunge- che dovrebbe essere allestito in una zona molto vicina alle case, in alcune situazioni anche con distanze inferiori ai cento metri. Siamo preoccupati per il rumore e per la salute della popolazione”. Una popolazione che in larga maggioranza si e’ gia’ dichiarata contraria, come del resto l’amministrazione comunale di San Benedetto Val di Sambro, che in una delibera dello scorso 31 gennaio ha espresso “parere negativo alla realizzazione del parco eolico presentato dalla societa’ Agsm”. 

 

MA LA PROVINCIA DI BOLOGNA VA AVANTI

La correttezza della Provincia di Bologna “e’ fuori discussione”. Si difende cosi’ Emanuele Burgin, assessore all’Ambiente di Palazzo Malvezzi, dalle critiche sollevate anche ieri in Consiglio provinciale da Udc e Pdl sul progetto del Parco eolico di Monte Cucchi. Un progetto bocciato dal Comune di San Benedetto Val di Sembro e contro cui i cittadini hanno presentato un esposto in Procura, preoccupati per la loro salute e l’assetto del territorio. Ma la Conferenza dei servizi prosegue il suo lavoro e la relazione conclusiva sulla Valutazione di impatto ambientale (Via) dell’impianto e’ attesa per il prossimo 21 febbraio.   A quel documento Burgin rimanda la sua valutazione politica sul progetto, nonostante le sollecitazioni venute dai capigruppo Udc e Pdl a Palazzo Malvezzi, Mauro Sorbi e Luca Finotti, nel question time. “C’e’ un tempo per l’approfondimento tecnico e un tempo per la valutazione politica- e’ il ragionamento dal sapore ‘biblico’ di Burgin- il tempo per la valutazione politica non e’ ancora arrivato e quindi io sto zitto. Quando parlero’ sara’ sulla base della Via”. Cio’ non toglie che dal punto di vista personale “io sono favorevole a tutti gli impianti eolici- ricorda Burgin- purche’ siano ambientalmente sostenibili”. Detto questo, l’assessore rivendica l’atteggiamento mantenuto da Palazzo Malvezzi finora. 

 “Nel percorso di analisi del progetto la correttezza della Provincia e’ fuori discussione- afferma Burgin– chi ritiene il contrario vada tranquillamente a presentare esposti in Procura. Ma non accetto alcuna messa in discussione della nostra correttezza”.   La Conferenza dei servizi concludera’ i lavori il prossimo 21 febbraio e “questo passaggio va rispettato- avverte Burgin- io faccio un distinguo preciso tra la fase tecnica e quella politica. So che
in questo modo gioco una partita dispari, dove io aspetto mentre gli altri dicono cio’ che vogliono”. Ma in ogni caso, ribadisce l’assessore, “attendo la relazione conclusiva di Via per esprimere il mio giudizio”.
 Tutti contrari, quindi, ma in Provincia il progetto va ava ti. Con numeri differenti da quelli esposti oggi dal Comitato Monte dei Cucchi: “E’ stata scelta una zona con criticita’ idrogeologiche
notevoli- spiega il geologo Mariangela Cazzoli- che la gente del posto conosce bene. C’e’ una frana attiva con superfici di scivolamento profonde e una nicchia di distacco che sfiora quattro pale.
E’ un sito con troppe fregilita'”. Dubbi che vanno a sommarsi a quelli emersi dalle valutazioni tecniche di impatto acustico redatte da AmbienteItalia per Agsm (la societa’ che dovrebbe realizzare
l’impianto). Lo studio, infatti, rileva che un eolico di classe II, nel notturno sfora i limiti nel 51% dei casi, mentre uno di classe III nel 27.