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L’acqua del rubinetto costa sempre di più. La Toscana la regione più cara, Milano città col servizio più economico

21 marzo 2011 0 commenti

Acqua dal rubinettoL’acqua del rubinetto costa sempre di più: segna +6,7%, con aumenti che superano il 30% a Palermo, Treviso e Viterbo. La Toscana la regione più cara, Milano la città dove il servizio costa meno. In un anno una famiglia sostiene in media una spesa di 270 euro per il servizio idrico integrato. Mentre gli italiani sono poco informati in tema di potabilità e deroghe, scettici sui controlli, e pronti a spendere 40 euro al mese per compare acqua minerale. E’ il quadro tracciato, alla vigilia della Giornata Mondiale dell`acqua, dall’indagine dell`Osservatorio Prezzi e Tariffe di Cittadinanzattiva, sui costi e qualità del servizio idrico. Mentre aumenta la bolletta per l`acqua del rubinetto, diminuisce il livello di soddisfazione e la fiducia da parte degli utenti, specie dopo le recenti decisioni della Commissione Europea che di fatto l`ha resa inutilizzabile ai fini potabili per oltre un milione di italiani. Al Sud, la popolazione che dichiara di non berla abitudinariamente supera il 60% (nel resto del Paese è al 54%), soprattutto a causa del cattivo sapore e di una crescente diffidenza sui controlli di qualità.

Rispetto al 2008, il costo dell`acqua – sottolinea il dossier – non fa che aumentare: +6,7% la media, con aumenti enormi a Viterbo (+53,4%, record nazionale), Treviso (+44,7%) Palermo (+34%) e in altre sette città, dove gli incrementi hanno superato il 20%: Venezia (+25,8%), Udine (+25,8%), Asti (+25,3%), Ragusa (+20,9%), Carrara (+20,7%), Massa (+20,7%) e (Parma +20,2%). Secondo dati Istat, da gennaio 2000 a dicembre 2010 l`aumento è stato del 64,4%. Così in un anno una famiglia tipo di tre persone, che consuma quindi 192 metri cubi di acqua, sostiene in media una spesa di 270 euro per il servizio idrico integrato (acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione, quota fissa o ex nolo contatori), secondo l`indagine di Cittadinanzattiva, realizzata in tutti i capoluoghi, relativamente all`anno 2009.

In particolare con otto tra le prime 10 città più care, la Toscana si conferma la regione con le tariffe mediamente più alte (369 euro). Costi più elevati della media nazionale anche in Umbria (339 euro), Emilia Romagna (319 euro), Marche e Puglia (312 euro), Sicilia (279 euro). Differenze marcate esistono anche all`interno di una stessa regione: ad esempio, nella stessa Toscana, tra Firenze, Pistoia e Prato (le città più care d`Italia con 421 euro) e Lucca intercorre una differenza di 185 euro.

Un servizio che costa caro ma gli utenti – secondo l’indagine -sanno poco o nulla di livelli di potabilità e deroghe, poco avvezzi a leggere la Carta dei servizi, sufficientemente soddisfatti del servizio così come viene loro erogato e quindi dei relativi costi. Anche se poi uno su due (54%) dichiara di non bere abitualmente acqua del rubinetto, preferendo la minerale, soprattutto a causa di cattivo sapore e scarsa fiducia nei controlli, soprattuto al Sud. Così la spesa media mensile di acqua minerale è di 40 euro a famiglia, 48 al Sud.

Antonio Gaudioso, vicesegretario generale di Cittadinanzattiva ricorda che sull’argomento sono attesi due quesiti referendari ,e punta il dito contro “l’escalation senza freni delle tariffe dell’acqua”, sottolineando: “Infatti, contrariamente alle promesse ventilate in favore della privatizzazione delle acque pubbliche, in tutti i casi si è assistito, dopo alcuni mesi dall`introduzione della gestione privata, ad un aumento dei prezzi e delle tariffe. Il risultato è sotto gli occhi di tutti, con la figuraccia seguita al recente stop da parte dell’Unione Europea alle deroghe per i livelli di potabilità delle acque potabili in diverse zone del Paese”.