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Enel: lo stop a Porto Tolle danno all’economia nazionale. Se ci costrigono, investiremo all’estero

17 maggio 2011 0 commenti

Lo stop alla conversione a carbone della centrale di Porto Tolle (Rovigo) e’ un “danno per l’economia nazionale”. Lo dice Enel in una nota, prendendo atto “con stupore”
della sentenza del Consiglio di Stato che annulla il Decreto di compatibilita’ ambientale, rilasciato dal ministero dell’Ambiente il 29 luglio 2009, per la conversione a carbone pulito della centrale di
Porto Tolle, rovesciando l’esito positivo della sentenza emessa dal Tar del Lazio il 14 ottobre 2010.  ccse per la riduzione del costo finale dell’energia, progetto che vedeva un investimento da circa 2,5 miliardi di euro e oltre 3.000 posti di lavoro per i 5 anni necessari a costruire l’impianto e che avrebbe migliorato di molto l’ambiente con l’utilizzo delle piu’ avanzate tecnologie di abbattimento di fumi e inquinanti”. 

Con questa decisione, prosegue Enel ”si impedisce la realizzazione del primo impianto in Europa di cattura e sequestro dell’anidride carbonica su scala industriale, sostenuto dall’Unione Europea. L’innovativo impianto avrebbe attivato ulteriori investimenti per 1 miliardo di euro e diverse centinaia di nuovi posti di lavoro che, uniti a quelli della centrale, comportano la perdita di 1000 posti di
lavoro permanenti
(tra diretti e indotto)”. Enel avverte che ”intende preservare, nell’osservanza delle leggi, i suoi interessi, il lavoro di tante persone e imprese per cui valutera’ le iniziative necessarie a ripristinare un percorso di agibilita’ del progetto a Porto Tolle o di altri siti italiani”.
 Ma nel caso le fosse impedito di realizzare la riconversione avverte che“se necessario, e a malincuore”, Enel “si vedra’ costretta a portare gli investimenti in altri paesi interconnessi con l’Italia”.

PREOCCUPATA CONFINDUSTRIA VENETO

”Ancora una volta in questi giorni sono costretto a dichiarare che le decisioni dei tribunali si accolgono e che rimaniamo in attesa di conoscere nel merito le motivazioni. Tuttavia, non possiamo nascondere preoccupazione e stupore”. E’ il primo commento del presidente di Confindustria Veneto, Andrea Tomat, alla notizia della sentenza del Consiglio di Stato, che blocca la riconversione della centrale Enel di Porto Tolle.  ”Il pronunciamento del Consiglio di Stato segue infatti di pochi giorni il blocco degli investimenti – decretato dal Tar del Veneto – per gli stabilimenti di Cementirossi di Fumane e di Italcementi a Monselice. Una domanda sorge impetuosa: qual e’ l’autonomia delle imprese a programmare sviluppo e crescita? Qual e’ lo spazio – dice Tomat – che viene lasciato alla politica industriale, se – ottenute le autorizzazioni di legge – una qualsiasi associazione, un comitato di cittadini residenti in un’area possono trovare ascolto nei tribunali amministrativi, chiamati a pronunciarsi su questioni complesse e vitali, analizzando il piu’ delle volte solo questioni di carattere formale?” ”Viene nuovamente bloccata un’importante opportunita’ di natura economica ed occupazionale non solo per il territorio polesano ma anche per molte imprese dell’intero territorio regionale, soprattutto in una fase di cosi’ difficile congiuntura economica come quella attuale. Si sta mettendo a  rischio un investimento di 2,5 miliardi. Il progetto e l’importante investimento di riconversione dell’impianto – anche per le garanzie di tutela ambientale e per le rilevanti ricadute occupazionali – era da noi condiviso – e visto come un mezzo per ridurre il costo dell’energia e rendere la nostra economia meno dipendente da forniture estere. La centrale di Porto Tolle ha una valenza regionale e nazionale, ma per l’area di Rovigo, quegli investimenti avrebbero rappresentato una seria risposta occupazionale alle ristrutturazioni di grandi e piccole imprese dell’area”. ”La realizzazione di tale impianto soprattutto nel contesto della delicata situazione energetica della nostra regione (nel 2008 sono stati superati i 1700 GWh di deficit produttivo pari al – 51% rispetto al fabbisogno regionale) rappresenta una necessita’ per affrontare le problematiche esistenti – conclude Tomat -. Ci dobbiamo rassegnare all’immobilita’? Crediamo di no. Siamo a fianco di Enel in ogni iniziativa necessaria a superare il blocco”.

IL GOVERNATORE ZAIA: PROGETTO IRRINUNCIABILE

”Il nostro scopo, come quello di tutte le istituzioni, e’ di operare all’interno di un quadro di assoluta trasparenza nel rispetto delle leggi”. E’ quanto sottolinea il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia in merito alla sentenza del Consiglio di Stato.  ”L’obiettivo anche in questo caso – fa rilevare Zaia – e’ di dare lavoro e di esaltare le potenzialita’ del territorio. Per questo attendiamo di leggere le motivazioni di questa decisione del Consiglio di Stato e di procedere agli eventuali adeguamenti conseguenti, nella speranza ci siano margini di recupero del progetto che consideriamo irrinunciabile per l’occupazione e il rilancio del territorio”.