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Rapporto Ispra: desertificazione sempre più evidente in 5 regioni del Centro-Sud

25 maggio 2011 0 commenti

154481-crocchioniIl suolo, insieme ad aria e acqua, e’ essenziale per l’esistenza delle specie viventi, in quanto svolge una serie di funzioni che lo pongono al centro degli equilibri ambientali. Tali funzioni possono essere compromesse sino alla loro totale inibizione da diversi fenomeni. Notevole rilevanza ambientale ed economica riveste il fenomeno dell’erosione idrica del suolo, cioe’ l’asportazione della sua parte superficiale, maggiormente ricca in sostanza organica, per mezzo delle acque di ruscellamento superficiale. La valutazione del rischio di erosione, per quanto riguarda il territorio italiano, dice l’Annuario dell’Ispra, e’ in via di ultimazione tramite il progetto di armonizzazione delle informazioni regionali, coordinato dall’Ispra con la partecipazione del Cra, del Jrc-Ies e delle regioni italiane (Progetto Sias).

L’e elaborazione risente, pero’, della scarsita’ delle stazioni sperimentali di misura diretta del fenomeno che potrebbero validare i risultati ottenuti dai modelli e fornire, a costi contenuti, informazioni di grande rilevanza ambientale ed agronomica. In Italia, anche se non presenta la drammaticita’ di altre aree del pianeta, il fenomeno della desertificazione sta assumendo sempre piu’ evidenza in almeno cinque regioni (Sardegna, Sicilia, Basilicata, Puglia e Calabria) e segnali negativi provengono anche da altre aree nelle regioni centro-settentrionali. La valutazione dell’intensita’ e dell’estensione della desertificazione rappresenta un compito difficile per la mancanza di una metodologia univoca ed integrata che possa essere adottata sia a livello globale sia regionale.

Tenendo conto che il concetto di desertificazione rappresenta il massimo degrado ambientale di un suolo, dall’applicazione dell’indice Esai (Environmentally sensitive areas index), ottenuta utilizzando la metodologia Medalus all’intero territorio nazionale, si evince che la Sicilia con circa il 70% della sua superficie regionale presenta un grado medio-alto di vulnerabilita’ ambientale, seguita da Molise (58%), Puglia (57%) e Basilicata (55%).

Sei regioni presentano una percentuale di territorio compresa fra il 30% ed il 50%, per altre sette regioni (Calabria, Toscana, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Veneto e Piemonte) tale superficie territoriale si pone fra il 10 ed il 25%, mentre in tre regioni (Liguria, Valle d’Aosta e Trentino) le percentuali sono abbastanza contenute e comprese fra il 2% ed il 6%.