Troppi danni alle colture, Toscana e Umbria chiedono di aprire al caccia agli storni
”In attesa della modifica della direttiva comunitaria per reintrodurre lo storno tra le specie cacciabili, e’ opportuno che il governo approvi un decreto che ne consenta il prelievo venatorio
, cosi’ che le Regioni possano adottare i piani di controllo necessaria contenere i danni che questa specie causa all’agricoltura”: e’ quanto richiesto al ministro all’agricoltura, Saverio Romano, dagli assessori regionali alla caccia dell’Umbria, Fernanda Cecchini, e della Toscana, Gianni Salvadori, durante l’incontro avuto a Roma sulle tematiche agricole.
Lo storno, inserito dalla Direttiva comunitaria (2009/147) tra le specie non cacciabili – sottolinea la Regione Umbria – danneggia le coltivazioni agricole e causa problemi igienico-sanitari nelle citta’. Allo stato attuale le uniche possibilita’ di intervento dipendono da provvedimenti di deroga al divieto che le Regioni possono adottare nel rispetto di linee guida emanate con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’ambiente, di concerto con il ministro delle politiche agricole e d’intesa con la Conferenza permanente Stato-Regioni. Non essendo state ancora emanate le linee guida, eventuali provvedimenti di deroga rischiano di essere impugnati ed annullati. Cecchini ha dunque chiesto al ministro che il documento sia messo a disposizione delle Regioni per consentire una gestione della specie conforme alle normative comunitarie.
L’assessore ha inoltre richiesto che, come piu’ volte auspicato in sede di Conferenza Stato-Regioni, il governo si faccia promotore presso l’Unione Europea della reintroduzione dello storno tra le specie cacciabili, visto che tale specie e’ gia’ prelevabile nelle nazioni ella fascia mediterranea, in particolare Grecia e Spagna, e nel Nord Europa. Il ministro – e’ detto ancora nella nota – ha assicurato che la procedura e’ stata attivata, ma l’istruttoria richiedera’ un certo periodo di tempo. Da qui la richiesta degli assessori Cecchini e Salvadori di emanare, nel frattempo, un decreto che ne consenta la caccia.