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Durban: il Canada non partecipera’ a Kyoto 2. Gelo sull’apertura cinese

6 dicembre 2011 0 commenti

Il Canada non prenderà impegni per la seconda fase del Protocollo di Kyoto che scade alla fine del 2012. La posizione canadese resta immutata nonostante la promessa della Cina a ridurre le emissioni dopo il 2020. Non è una uscita “di diritto”, ma di fatto.

Il ministro dell'ambiente canadese Peter Kent

Il ministro dell'ambiente canadese Peter Kent

A rendere ufficiale la posizione del Paese e’ stato il ministro per l’Ambiente Peter Kent che a Durban partecipa alla conferenza Onu sul Clima. Sebbene apprenda con favore che uno dei principali inquinatori sia disponibile ad accettare un obiettivo vincolante per quanto riguarda le riduzioni di Co2, il Canada non e’ comunque disposto a rinnovare gli impegni di Kyoto e le scelte della Cina, a quanto ha dichiarato Kent, non influenzeranno la posizione canadese.

A Durban, la Cina ha dichiarato a sorpresa di volersi impegnare nella lotta ai cambiamenti climatici attraverso il raggiungimento di un accordo climatico internazionale vincolante. Il Governo cinese non firmo’ il Protocollo di Kyoto, adducendo come giustificazione la necessita’ di una rapida crescita economica che gli avrebbe impedito di adempiere alla normativa. Il Canada, invece, firmo’ il Protocollo di Kyoto nel 1998, durante il governo del Primo ministro Jean Chretien, ma ben poco e’ stato fatto per raggiungere gli obiettivi indicati, perche’ – stando alla posizione dei conservatori canadesi – le manovre e itagli necessari potrebbero pregiudicare l’economia del Paese.

I principali inquinatori – Usa, Cina e India – o non hanno firmato il protocollo o non hanno assunto impegni vincolanti. Per questo, i conservatori canadesi sostengono che nessun accordo che non includa queste nazioni abbia senso.