Baladarshan fair trade product e le artigiane del rifiuto
Quando il commercio, il riciclo e il rispetto delle donne s’incontrano, esplode una girandola di colori incandescenti che sembra davvero poter investire la realtà e modificarla - in meglio! - prendendo l’aspetto di una semplice, bellissima, borsa. E’ questa la mission alla base del Baladarshan fair-trade product che, insieme all’associazione SPEED Trust, sta portando avanti un progetto da pelle d’oca: aiutare le donne disabili, qualche volta vedove, degli slums indiani – parìa tra i parìa – a diventare “artigiane del rifiuto”.
Il leitmotiv: ciò che è stato buttato via da una parte, può rinascere altrove! In questo modo, donne poverissime non solo lavorano, guadagnano, studiano, e fanno bene all’ambiente ma possono forse sperare di muovere qualcosa in quel complesso ingranaggio di caste che è l’india, così duro a morire. E non è del tutto impossibile quando vedove e disabili, cieche o con gravi patologie spesso innescate dalla presenza di rifiuti tossici, da sole riescono a sfamare una famiglia intera e a mandare i figli a scuola contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente in uno dei paesi che annovera alcune tra le città più inquinate al mondo.
Gli oggetti del Baladarshan sono assemblati a partire da polipropilene interamente riciclato, da carta e altri materiali di scarto che, altrimenti, andrebbero ad alimentare le diffusissime discariche a cielo aperto che, chiunque abbia viaggiato un po’ India, conosce benissimo.
Foto | Flickr