La Corte di Giustizia dell’UE sul caso dei rifiuti in Campania
Montagne di rifiuti incediati nei cassonetti riversi per strada. Nubi maleodoranti a incorniciare ‘o sole di Napoli, mentre i rari passanti si coprono il naso e la bocca con un fazzoletto. Questo lo scenario che media per settimane ci hanno sottoposto. Impensabile che l’UE non intervenisse. E la situazione ha degli straschichi ancora oggi. Nella giornata di ieri, infatti, la Corte di giustizia dell’Unione Europea si è riunita a Lussemburgo per discutere sulla causa contro l’Italia relativa all’emergenza rifiuti in Campania. La questione, annosa, verte sul ricorso presentato nel luglio 2008 a seguito della sentenza Commissione/Italia del 25 aprile 2007 sulle discariche abusive trovate nelle aree a Nord Est della provincia di Napoli e a Sud Ovest della provincia di Caserta.
Secondo la Commissione Europea, esse costituivano una degradazione significativa dell’ambiente e del paesaggio nonché un rischio di salute concreto per la popolazione residente nelle aree limitrofe. Tesi, questa, approvata anche dall’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità). Inoltre, la Commissione contesta all’Italia di non aver creato una rete integrata e adeguata di impianti di smaltimento idonei a consentire l’autosufficienza in materia di smaltimento di rifiuti, improntata al criterio della prossimità geografica.
Il governo italiano, dal canto suo, invece, sostiene di aver fatto quanto possibile per gestire l’emergenza e che i principi di autosufficienza e di prossimità dovrebbero intendersi su una base territoriale comunitaria o nazionale e non regionale, mettendo in dubbio l’adeguatezza dell’analisi storico -ambientale portata avanti dalle istituzione. Intanto, la Corte dovrebbe pronunciarsi al più tardi entro i primi mesi del 2010…
Foto |Flickr