Sotto l’albero, in aumento le proteste degli animalisti contro le pellicce
A pochi di giorni dal Natale non si placano le proteste degli animalisti contro il mercato delle pellicce lasciando fiorire ovunque nel nostro paese, e fino al giorno della vigilia, iniziative volte a sensibilizzare i consumatori sull’acquisto di prodotti fur free.
In particolare, in questi giorni nel mirino dell AIP (Attacca l’Industria della Pelliccia) dopo la Rinascente vi sono i marchi del lusso di Escada e Max Mara rei di proporre, nelle loro collezioni, capi in visone, procione, coniglio, chinchillà e altri animali. A differenza di altri marchi très chic, infatti, come ad esempio Calvin Klein, Vivienne Westwood e Ralph Lauren che hanno aderito da tempo alla campagna di Peta International - la più famosa associazione animalista al mondo - per la moda fur free (senza che questo abbia peraltro ridotto gli intrioti delle griffes), Escada e Max Mara risultano riottosi.
L’importanza di iniziative di questo tipo nelle giornate di shopping natalizio più sfrenato è facilmente intuibile: saranno molti, infatti, a scegliere anche inconsapevolmente capi solo apparentemente innocui con inserti in pelliccia ma frutto, in realtà, di un’inutile carneficina. E le proteste, certamente funzionano se è vero che le industrie di pelli di foca, ad esempio, hanno mostrato un’incredibile flessione nella vendita dei loro prodotti negli Stati Uniti dove più forti risuonano gli echi della Peta.
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