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Sismi: sullo stretto aumenta il rischio catastrofe

1 gennaio 1970 0 commenti
L’eccessiva urbanizzazione costiera può incrementare l’impatto di frane e maremoti.
L’area dello Stretto che separa Sicilia e Calabria si conferma, ad un secolo esatto dal catastrofico terremoto del 1908, un’area ad altissimo rischio sismico per l’intenso sviluppo urbano che si concentra nelle aree costiere.
L’intensa urbanizzazione rende concreta la possibilità che una nuova calamità naturale possa essere ancora più disastrosa di quella di cento anni fa, visto che una parte della costa orientale siciliana così come quella della Calabria meridionale, rappresentano zone particolarmente vulnerabili a frane e maremoti, oltre che allo scuotimento sismico.