Verso un nuovo condono edilizio?
Tanto tuonò che piovve. Certo, se dovesse essere la responsabilità formale non sarà del Governo ma del Parlamento, ma come in una partita dove tutte le pedine portano a dama, alcuni atti predisposti recentemente dal Governo portano al condono edilizio. Com’è ormai noto nella manovra fiscale in corso viene previsto l’accatastamento delle cosiddette “case fantasma”. Si tratta di una “sanatoria catastale”, cioè di un’esplicitazione al catasto di quegli immobili non registrati che, riconoscendo da un lato un’agevolazione tributaria per il pregresso, potranno essere in futuro sottoposti al regime fiscale. Introito previsto: 1,4 miliardi di euro. Essendo però rimasti alle case coi fantasmi, come prima cosa dobbiamo capire cosa mai siano queste “case fantasma”. Se l’immobile non è però stato accatastato, verosimilmente questo è stato realizzato abusivamente, sia nel caso che si tratti di un ampliamento di una costruzione esistente, sia nel caso che si tratti di nuovo edificio. La “sanatoria catastale” è quindi un nuovo condono edilizio? Certamente no, infatti le norme proposte non prevedono in nessuna
parte né la sanatoria dell’edificio che viene accatastato, né tanto meno la sanatoria penale della posizione dell’abusivo (ricordiamo infatti ancora una volta che l’abusivismo edilizio in Italia costituisce a tutti gli effetti di legge illecito penale, cioè reato). La cosa è certamente paradossale poiché la denuncia al catasto della “casa fantasma” fatta nei termini previsti dalla manovra fiscale, equivale a tutti gli effetti come autodenuncia di abusivismo edilizio. Come se ne esce? In due modi: o ritirando l’ipotesi di “sanatoria catastale”, o facendo in modo che questa esplicitamente porti al condono dell’immobile accatastato. Il Governo dunque formalmente non ha proposto il Condono, ma sa bene che la norma così com’è sarà ingestibile. Il Parlamento stralcerà la norma o introdurrà il condono?
Meno nota la vicenda dell’iter del decreto legge che ha prorogato sino al 30 giugno 2011 l’abbattimento degli immobili abusivi in Campania già oggetto di ordinanze esecutive. Chi ha seguito le vicende della campagna elettorale per le regionali, sa bene le promesse che in Campania sono state fatte per accattivarsi il consenso non solo delle migliaia di abusivi sottoposti a questi provvedimenti, ma anche delle loro famiglie. La promessa è stata mantenuta il 28 aprile quando il Governo, sostenendo che per motivi di emergenza sociale si potevano ravvisare i requisiti di necessità e urgenza richiesti per l’emanazione di un decreto legge, decide di sospendere in Campania gli abbattimenti esecutivi. Sappiamo come la Campania sia stata fortemente minata dal fenomeno dell’abusivismo edilizio e da anni questo fenomeno veniva contrastato con forza sia dalla Magistratura che dalla Regione. Decine di migliaia di accertamenti, sequestri, denunce, procedimenti giudiziari che avevano portato a circa 6.000 ordinanze di abbattimento che ora sono state salvate dal Governo. Ognuno commenti come vuole questa scelta che interviene in una regione che è stata
devastata dall’abusivismo che ha intaccato anche gli angoli più belli. Qui però il fatto è un altro: secondo il
Governo cosa dovrebbe accadere di nuovo entro il giugno 2010 perché si possa procedere agli abbattimenti che oggi si ritiene non siano eseguibili? Ci sono forse in costruzione case popolari che si intende dare agli abusivi per liberare gli immobili da abbattere? Si pensa forse che gli occupanti delle case abusive, avendo a disposizione maggiore tempo, avranno modo di trovare altrove un alloggio? Ovviamente nulla di tutto ciò è possibile, per cui il problema che avremo a giuno dell’anno prossimo è lo stesso identico che abbiamo oggi. Ecco allora che interviene il Parlamento che, accorgendosi di una cosa di cui il Governo era perfettamente consapevole, propone con un emendamento nell’iter di conversione in legge del decreto il condono per questi immobili da abbattere.
E se il condono ipotizzato per la “sanatoria catastale” e quello per risolvere la sospensione degli abbattimenti in Campania diventasse, magari all’interno della legge finanziaria, un solo unico condono da applicarsi a livello nazionale? Sarebbe il quarto condono edilizio in Italia, il terzo sotto un Governo Berlusconi.
Ma speriamo di sbagliarci…