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E rispunta il Piano Casa

11 febbraio 2011 0 commenti

images[1]La “scossa” all’economia che il Governo Berlusconi intenderebbe dare al Paese passa anche la riproposizione del Piano Casa. Infatti nel Consiglio dei Ministri dell’8 febbraio questo è stato inserito all’interno del pacchetto di misure economiche sulla cui applicazione il Governo confida molto molto molto ottimisticamente che si possa ottenere un aumento del PIL pari all1,5%.

Poiché il primo Piano Casa varato dal Governo è stato affossato per evidenti problemi di competenza istituzionale sollevati innanzitutto dalle Regioni, e poiché i Piani approvati con leggi dalle Regioni non hanno sortito gli effetti desiderati, ecco che il Governo interviene nuovamente sulla materia affidando la questione al Ministro per le Infrastrutture (On. Matteoli) ed al Ministro per i Rapporti con le Regioni (On. Fitto) che dovranno (sembra) predisporre un apposito disegno di legge.  In Consiglio dei Ministri sono stati solo accennati solo i punti di questo provvedimento che, attraverso una corsia preferenziale alle Camere, attraverso uno strumento normativo nazionale dovrebbe sperare tutte le difficoltà incontrate dal primo strumento emanato dal Governo. Il Governo quindi intende riproporre  una centralizzazione del Piano Casa attribuendo alle Regioni il compito di muoversi all’interno di uno schema predefinito.  Inoltre il Governo intende imprimere una forte accelerazione visto che (sempre secondo indiscrezioni) si vorrebbe una rapidissima approvazione della nuova legge per porre poi alle Regioni il termine del 31 dicembre 2011 per gli adeguamenti delle rispettive normative già emanate.

Per quando è dato di sapere il provvedimento darà un forte accento ai cambi di destinazione d’uso che verranno motivati da ragioni di riqualificazione urbana; sembra poi che venga proposti premi volumetrici sino al 60% per le delocalizzazioni o per gli abbattimenti con ricostruzioni con tecniche di efficienza energetica.  Ma ci sarebbe una novità: in attesa che le Regioni legiferino per recepire le norme nazionali,  si prevederebbe  per legge nazionale la possibilità di rilasciare il permesso di costruire in deroga anche per i cambi di destinazione d’uso.  C’è bisogno di commentare??? Plauso ed applausi ovviamente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili che tramite il suo presidente, Paolo Buzzetti, ha sottolineato come le semplificazioni previste possano essere positive.  Ma al fatto che i Piani Regolatori siano defunti e  che tutto sia in deroga non ci riusciamo proprio rassegnare.