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Sos per i rospi smeraldini

27 febbraio 2009 0 commenti

Iniziativa del Wwf di Bisceglie (Bari)

Iniziativa del Wwf di Bisceglie (Bari)

Il Wwf di Bisceglie (Bari) da anni si distingue per le iniziative di tutela della fauna selvatica. Nel 2008 ha aderito al «Progetto Tartarughe Marine» del Wwf Internazionale, ha contribuito al salvataggio di numerosi esemplari di avifauna rara o in pericolo di estinzione e si è interessato del cormorano e colubro leopardino.
Ora la sua attenzione è rivolta ad una specie che aveva già segnalato nel 2008: il [FOGLIA=2855]rospo smeraldino (Bufo lineatus)[/FOGLIA].
Come ogni anno è cominciato il suo periodo riproduttivo e per questo motivo dall’ultima settimana di gennaio ha iniziato la sua migrazione dalle campagne, dove fino ad ora è stato in letargo, ai siti riproduttivi normalmente rappresentati da piccoli laghetti e rigagnoli.

La situazione locale

Il simpatico anfibio è un individuo della cosiddetta «erpetofauna», che non solo vive negli specchi d’acqua piovana, formatisi quest’anno un po’ ovunque viste le abbondanti precipitazioni, ma si è anche adattato ad utilizzare i vecchi piloni a scopo irriguo, ancora presenti in alcune campagne biscegliesi.
Nella nostra città le popolazioni più consistenti sono state osservate in località Cala Pantano - Ripalta e in via Crosta dove alcune cave, in parte dismesse, costituiscono un polo d’attrattiva molto forte per questi anfibi che evidentemente utilizzano l’acqua piovana accumulata in vecchie zone di scavo per deporvi le proprie uova.

Il dramma

Il dramma per questi bellissimi animaletti comincia quando durante le serate piovose o molto umide attraversano le stradine di campagna, utilizzandole spesso come percorso preferenziale per raggiungere questi siti di riproduzione. La maggior parte di loro infatti trova la morte venendo inavvertitamente schiacciata dalle autovetture. Organizzando alcune serate di prevenzione, alcuni soci attivisti del Wwf Bisceglie hanno salvato decine di rospi smeraldini constatando purtroppo la presenza di diversi esemplari schiacciati.
Da qui l’invito a prestare attenzione sulle strade extraurbane in condizioni meteo climatiche favorevoli procedendo più lentamente con il proprio veicolo per evitarne il fatale impatto.

Ovunque nel mondo gli anfibi stanno scomparendo per diverse cause tutte riconducibili ad azioni umane sbagliate, nel nostro piccolo ognuno di noi può far qualcosa per salvare i rospi, animali che spesso l’ignoranza non ci fa apprezzare: le leggende che li dipingono come esseri repellenti sono purtroppo numerose e tutte menzognere: è falso che l’urina del Bufo lineatus negli occhi renda ciechi; non credete alla favola che toccando i rospi si formino i porri. Questi animali sono totalmente innocui, anzi sono estremamente utili all’ecologia rurale in quanto eliminano dalle campagne molti insetti nocivi alle colture, che richiederebbero altrimenti l’utilizzo di pesticidi.

Le proposte per la salvaguardia

In questi giorni si sta discutendo il nuovo Pug di Bisceglie: perché allora non inserire il recupero delle cave dismesse tenendo conto dell’erpetofauna locale, creando piccoli stagni dove far riprodurre questi animali, contribuendo alla loro salvaguardia e ripristinando un ambiente naturale? Adeguati interventi di tutela possono riguardare la costruzione di tunnel sottostradali e muri andatori sulle principali vie di attraversamento, la realizzazione di un’opportuna cartellonistica stradale con conseguente collocazione di segnali specifici e la chiusura delle strade di campagna in orario notturno e deviazione del traffico veicolare sulla viabilità alternativa. Esiste una Legge dello Stato sulle cave dismesse che potrebbe aiutarci a riqualificare in senso naturalistico questi luoghi, magari rendendoli fruibili a livello didattico soprattutto alle nuove generazioni, verso le quali si impartirebbe un maggior rispetto per il nostro Pianeta. Non dimentichiamo che a livello internazionale le popolazioni di anfibi hanno subito una costante diminuzione negli ultimi anni e sono soprattutto in pericolo le specie classificate nelle categorie di rischio delle Liste Rosse e convenzioni Internazionali, nazionali e regionali: il rospo smeraldino è un anfibio in via d’estinzione protetto dalla convenzione di Berna.

(Enrico Ricchitelli, Wwf di Bisceglie)

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Nella foto di Enrico Ricchitelli un esemplare di rospo smeraldino.