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Quell’ignoranza che costa cara

25 agosto 2009 0 commenti

AnnaMaria Lusardi per LaVoce.info

xin_30205062310141561527338«L’amministrazione Obama ha appena presentato un piano di riforma della regolamentazione del sistema finanziario che prevede la creazione di una agenzia per la protezione finanziaria del consumatore, la Consumer Financial Protection Agency. Insieme al Credit Card Act - approvato dal Congresso il mese scorso - questa proposta rappresenta un passo importante verso una migliore protezione del consumatore nel mercato finanziario. Ma senza una rinnovata attenzione alla promozione dell’alfabetizzazione e ai programmi di educazione finanziaria, le due iniziative non avranno successo.

COME FUNZIONA UNA CARTA DI CREDITO
L’alfabetizzazione finanziaria è uno strumento indispensabile per i consumatori che operano nei mercati finanziari, dove sono impegnati in una miriade di transazioni sempre più complesse. I consumatori hanno bisogno dell’alfabetizzazione finanziaria per prendere decisioni relative al risparmio, ai fondi pensione, per gestire i debiti su carta di credito, per ottenere un mutuo. Negli ultimi anni, la transizione dal modello a ripartizione al modello a capitalizzazione nel sistema pensionistico ha significato che la responsabilità di assicurarsi una pensionde adeguata nell’età avanzata ricade ora sulle spalle dei consumatori. Proprio come è fondamentale saper leggere e scrivere, l’alfabetizzazione finanziaria è un elemento chiave del successo economico [...]

Promuovere “trasparenza, semplicità, equità, responsabilità e accesso” come sollecita a fare il documento della Casa Bianca è certamente un obiettivo essenziale per un efficace sistema di regolamentazione. Tuttavia, la semplice offerta di informazioni chiare e accurate spesso non basta a far sì che il consumatore prenda decisioni corrette. Per esempio, il Truth in Lending Act del 1968 mirava a proteggere chi richiedeva un prestito imponendo la piena informazione su termini critici del prestito, come il tasso annuale di interesse. Purtroppo, molti cittadini non sanno come funzionano i tassi di interesse: senza consumatori con un minimo di conoscenza finanziaria, la trasparenza non è sufficiente.

La mancanza di competenza finanziaria è diffusa in modo preoccupante. In una indagine che ho condotto insieme a Peter Tufano con la società di ricerche di mercato TNS Global, ho trovato livelli di alfabetizzazione finanziaria sorprendentemente bassi tra la popolazione statunitense. Solo un terzo degli intervistati ha familiarità con il tasso di interesse composto e sa come funzionano le carte di credito. Molte famiglie americane usano regolarmente le carte di credito e post-pongono spesso il pagamento del saldo, ma solo una minoranza degli intervistati sa che prendere un prestito a un tasso di interesse del 20 per cento, composto per l’intero anno, comporta il raddoppio del debito in meno di cinque anni.

L’assenza di alfabetizzazione finanziaria è particolarmente grave nei gruppi che sono già finanziariamente vulnerabili: le donne, gli anziani, le minoranze, i divorziati o separati. E coloro che sono meno informati pagano a caro prezzo la loro ignoranza: il costo dell’uso della carta di credito per un individuo con bassa conoscenza finanziaria è del 50 per cento più alta del costo per un consumatore medio che usa le carte di credito.
Il Credit Card Act del 2009 fa grandi passi avanti su questo perché impone alle società di carte di credito di indicare nell’estratto conto il numero di mesi necessari al consumatore per ripagare il debito accumulato, se sceglie di effettuare solo il pagamento minimo mensile. E rendere più semplici le informazioni per il consumatore è un modo utile per aiutarlo a prendere decisioni in materia finanziaria.

ISCRIZIONE AUTOMATICA AI PIANI PENSIONISTICI
La semplificazione può estendersi molto oltre. Un esempio è l’iscrizione automatica ai piani pensionistici individuali (i cosidetti “opt in” e “Automatic IRA”), una delle iniziative su cui la Casa Bianca punta di più nel suo documento. L’iscrizione automatica a piani pensionistici è un modo per aumentare considerevolmente la partecipazione dei lavoratori nei sistemi a capitalizzazione. Tuttavia, può non garantire una pensione adeguata  una volta cessato il lavoro. I lavoratori che post-pongono i pagamenti del saldo della carta di credito dovrebbero ridurre i loro debiti invece di iscriversi a un piano pensionistico. E l’iscrizione automatica a un piano pensionistico non puo’ sostituirsi alla pianificazione finanziaria : i lavoratori devono essere sicuri di risparmiare per una pensione che garantisca loro una pensione adeaguata ale loro necessità ed esigenze. Un obiettivo che l’iscrizione automatica a un piano uguale per tutti non può raggiungere.
Una maggiore regolamentazione dei prodotti finanziari al dettaglio ed una limitazione dell’insieme dei prodotti disponibili per il consumatore, sia imponendo al settore di fornire prodotti finanziari semplici, “plain vanilla”, sia mettendo fuori legge i prodotti bollati come manipolativi e ingannevoli, può servire a limitare il raggio degli errori finanziari che un consumatore può compiere. Ma tali misure non sono sufficienti a promuovere il benessere finanziario  nel lungo periodo. I consumatori sono impegnati in un tale numero di transazioni finanziarie così varie e sempre più complesse che non è possibile pensare di circoscrivere e regolare ogni possibile area finanziaria. E non è neanche auspicabile. Invece, ci si dovrebbe preoccupare di dare ai consumatori una conoscenza finanziaria sufficiente a renderli capaci di prendere decisioni adeguate in questo campo. Il piano dell’amministrazione Obama merita apprezzamento perché riconosce l’importanza di promuovere l’educazione finanziaria: il documento della Casa Bianca prevede che la Consumer Financial Protection Agency assuma un “ruolo guida” nell’educare i consumatori alla finanza.
La protezione del consumatore è una strada a due corsie: non richiede solo regolamentazione e supervisione delle attività, richiede anche di assicurarsi che i consumatori abbiano gli strumenti adeguati per affrontare la schiera di scelte finanziarie a loro disponibili. Muoversi nei mercati finanziari di oggi non è molto diverso da circolare nelle strade affollate: mettere ancora più cartelli stradali, aumentare le pattuglie della polizia stradale e limitare il traffico può ridurre gli incidenti stradali, ma se la gente non sa guidare, continuerà a farsi male. La promozione dell’alfabetizzazione finanziaria non deve essere una preoccupazione secondaria, ma una priorità assoluta.»