EROWI: il ritorno energetico dell’acqua investita
E' uscito oggi su "The Oil Drum" un mio post sul concetto di EROWI: energy return of water invested, ovvero il ritorno energetico dell'aqua investita. Quello dell'EROWI è un concetto molto simile a quello dell'EROEI; il ritorno energetico dell'energia investita; soltanto che si considera l'acqua come investimento.
L'acqua è una risorsa rinnovabile ma, come tutte le risorse rinnovabili, può essere sovrasfruttata e esaurirsi. Per questo, in molte zone del mondo siamo già in piena competizione fra i vari usi: industriali, agricoli e domestici. A questo punto, diventa difficile parlare a favore di certe fonti energetiche, come i biocombustibili, che oltre ad avere un basso EROEI richiedono anche moltissima acqua - come si vede dalla tabella riportata da Service. Anche l'energia nucleare non ne viene fuori bene e, in effetti, esiste tutta una storia di difficoltà di raffreddamento delle centrali che è riassunta a questo link.
Come era prevedibile, il post ha generato commenti piuttosto antipatici da parte dei biocombustibilisti e dei nuclearisti, colpiti sul vivo. Sembrerebbe che, quando uno ha scelto il suo orticello da coltivare, è molto difficile convincerlo che non potrebbe non essere una buona idea. Stiamo cominciando ad accorgersi che esiste un problema energetico, ma non ci siamo ancora accorti che certe pretese soluzioni non lo sono.