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Nucleare in Italia: errori di aritmetica, pelli d’orso e costi segreti

25 febbraio 2009 0 commenti

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Ho visto grandi entusiasmi su gran parte della stampa italiana per l'accordo italo francese per la costruzione di 4 centrali nucleari sul suolo italiano. Presi dall'entusiasmo, i media hanno commesso clamorosi errori e taciuto diverse scomode verità.

(1) Quale accordo?

Come spiega benissimo Ugo Bardi in questo post, non esiste al momento alcun contratto tra ENEL e EDF, ma solo un memorandum of understanding. Tutto quello che appare sui media è essenzialmente fumo.

(2) 25% del fabbisogno nazionale? sarebbe meglio scrivere 14%!

Secondo Repubblica, le 4 nuove centrali potrebbero garantire il 25% del fabbisogno di energia elettrica. Chi ha fatto i conti per l'articolista Marco Patucchi? Ora, anche uno scolaretto sa che

  • in un anno ci sono 8760 ore,
  • una centrale nucleare è attiva più o meno per l'80% del tempo (valore medio sul funzionamento di una decina di centrali francesi)
  • 6,4 GW * 8760 h * 80% = 44850 GWh = 44,85 TWh
  • Secondo Terna, i consumi elettrici italiani sono pari a 320 TWh all'anno
  • 44,85 TWh/320 TWh = 14%
Questa percentuale corrisponde all'ipotesi che i consumi elettrici restino costanti. Forse all'ENEL pensano invece che nel 2020 avremo operato una notevole decrescita...

(3) Si vende la pelle dell'orso prima di averlo catturato

Molti scrivono che i reattori EPR di terza generazione sono più potenti e più efficienti di quelli del passato. Peccato che ci si dimentichi di dire che al momento nessuno di questi reattori è ancora in funzione.

Si dicevano meraviglie anche del Superphénix, prima della sua costruzione; poi ha funzionato solo per 13 anni, con un costo di ben 9 miliardi di €. The Independent segnala il fatto che, in caso di incidente, il rilascio di radiazioni potrebbe essere maggiore che per le centrali di vecchia generazione.

L'unico reattore EPR in costruzione si trova a Okiluoto in Finlandia. I tempi di realizzazione sono come segue

  • autorizzazione: 2000
  • inizio lavori: 2005, con prevista conclusione nel 2009
  • dopo vari stop, problemi e ritardi, ora sembra che debba essere completa nel 2012

Qui parlo dei vari problemi di sicurezza in cui è incorso il reattore.

I precisissimi e efficientissimi finlandesi impiegheranno probabilmente 12 anni dall'autorizzazione alla messa in rete. E qualcuno pensa seriamente che i caciottari, lottizzati, pasticcioni e litigiosi italiani riescano a farcela in 11 anni, senza aver nemmeno raggiunto un accordo sui siti delle centrali?

(4) Qualcuno si preoccupa dei costi?

Nessuno dei principali giornali italiani ha pubblicato una sola riga su quanto dovrebbero costare agli italiani le 4 centrali (non la Repubblica , nè il Corriere , nè La Stampa).

Evidentemente, quando si tratta di fare propaganda, meglio tacere certi numeri. 

Conosciamo però la storia del reattore finlandese. Inizialmente doveva costare 3,7 miliardi di €, ma i vari guai e iritardi hanno fatto lievitare i costi a ben 5,2 miliardi di € .

Quattro centrali in Italia ci costerebbero oltre 20 miliardi di €, sempre che si riesca a essere parsimoniosi e onesti come i finlandesi...In pratica qualcosa come quattro ponti sullo stretto di Messina.

Ma chi vogliono babbiare, questi?

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  2. La sicurezza?
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  4. L'Uranio è una risorsa non rinnovabile
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  6. Chernobyl nevermore!
  7. 20 anni dopo il referendum

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