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Cala il PIL, aumentano la salute e la felicità

3 marzo 2009 0 commenti

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Sì, lo so, è un titolo provocatorio. Già mi immagino i commenti a proposito della cassa integrazione e dei disoccupati.

Eppure, secondo l'ISTAT, se nel 2008 il PIL (prodotto interno lordo) a prezzi costanti è calato dell'1% rispetto al 2007, nello stesso anno il numero delle persone occupate non è diminuito, ma è addirittura aumentato dello 0,3% (pagina 3 del link precedente, a centro pagina).

Nel 2009  le cose andranno peggio. Lo so benissimo. E mi dispiace che come lavoratori dobbiamo pagare la scarsa lungimiranza del nostro mondo imprenditoriale e la totale indifferenza del governo a questi problemi.

Tuttavia, proviamo a fare un passo indietro e a guardare le cose con una prospettiva più ampia.

Cala il PIL dell'1%? E allora? Qualcuno avrà fatto minori profitti (e qualcuno più furbo, avrà continuato a farli). E allora?

Se guardiamo solo al PIL, questa specie di indicatore metafisico, ci angosciamo appena non va su abbastanza, o, orrore, va giù.

Ma siamo coscienti di quante cose inutili e dannose per la società sono registrate proprio nel PIL? Bob Kennedy lo aveva già capito 40 anni fa. A questo proposito, date anche un'occhiata alla serie di post sull'Inferno della crescita.

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