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Di cosa hanno paura gli spioni nucleari francesi?

2 aprile 2009 0 commenti

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Mi fa piuttosto incazzare scoprire che una delle più grandi lobby nucleari del pianeta, Eléctricité  de France (EDF) abbia assoldato ex agenti segreti e hackers per spiare i computer di Greenpeace. Nella sporca faccenda sembra siano coinvolti due alti dirigenti EDF.

«Di cosa ha paura l'EDF?» si chiede Greenpeace Francia. «Forse del fatto che Greenpeace rivela la faccia nascosta del nucleare, un'industria pericolosa, costosa e inutile?»

«Queste sono tattiche da guerra fredda che dimostrano l'incapacità dell'industria nucleare di partecipare a un dibattito democratico aperto», commenta invece lapidariamente Greenpeace Italia.

Qualche hanno fa Greenpeace mise in difficoltà il gigante energetico transalpino rivelando che le centrali nuclearifrancesi risultano particolarmente vulnerabili in caso di attacco aereo da parte dei terroristi.

Ora ha portato allo scoperto i piani di EDF per limitare lo sviluppo delle energie rinnovabili in Gran Bretagna. Per quale motivo? Ovvio, per vendere le sue centrali oltremanica.

EDF è impegnata in una delicata opera di marketing per vendere la tecnologia nucleare francese ad altri paesi, in modo da poter fare sopravvivere la propria industria nucleare facendone pagare i costi agli altri. Questo scandalo proprio non ci voleva. Speriamo che i giudici sappiano essere veloci, corretti e implacabili.

D010230_lg.jpgLa Francia non è nuova ad atti violenti ed illegali contro l'associazione ambientalista. Forse non tutti sanno che il 10 luglio 1985 agenti dei servizi segreti francesi piazzarono due bombe sulla nave Rainbow Warrior, causandone l'affondamento e la morte del fotografo Fernando Pereira .

In quel periodo Greenpeace stava svolgendo una campagna di protesta pacifica contro gli infami test nucleari di Mururoa. L'atto terroristico del governo francese causo un piccolo scandalo e i responsabili scontarono brevi bene in carcere.

 

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