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I pusher dell’industria alimentare

28 aprile 2009 0 commenti
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Ieri davanti alla scuola di mio figlio stazionavano due loschi individui, un uomo e una donna, venditori della Star, con un grande cesto dotato di ruote contenente campioni di "gran ragù". Sul cesto era ben visibile il logo aziendale e il nome del prodotto.

All'uscita degli scolari, la donna offriva ai bambini un campione del prodotto, mentre l'uomo fotografava i bambini.

Come si usa dire, non ci ho visto più.

Ho protestato con un certa veemenza dicendo che non era permesso fotografare i minori; l'uomo mi ha risposto che non avrebbero pubblicato le foto.

E allora perchè cavolo fotografavano? Per fare studiare agli psicologi le reazioni dei bambini?

La mia coscienza non si è placata finché non ho denunciato il fattaccio alla dirigente scolastica e alla polizia municipale.

Credo che sia vietato fare foto ai bambini all'uscita dalla scuola, anche ad uso privato.

Credo sia vietato offrire campioni commerciali davanti ai cancelli scolastici.

Credo sia immorale da parte della grande industria circuire i bambini offrendogli del cibo in questo modo.

A questi signori non basta colonizzare la mente delle persone venti volte al giorno con gli spot pubblicitari; vogliono il dominio totale sulle coscienze.

Un'altra cosa mi ha lasciato piuttosto perplesso. Nessuno ha detto niente. Nessun altro ha protestato. Forse per molti la cosa era del tutto normale.

Comincio a pensare di essere io l'unico anormale che difende una vecchia concezione della libertà e della dignità umana...

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