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Soia OGM: la resa è al palo…

4 maggio 2009 0 commenti
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Negli ultimi dieci anni la soia transgenica ha invaso l'agricoltura USA passando dal 12% al 92% dell'area coltivata a soia (curva rossa nel grafico in alto). (1)

Domani ci occuperemo degli svantaggi e dei problemi cerati da queste sementi geneticamente modificate per poter essere resistenti all'erbicida glifosato.

Oggi ci chiediamo: quali sono stati i vantaggi? A parte i profitti per le aziende biotecnologiche, Monsanto in testa, questi sono praticamente nulli. Come  si vede dal grafico, la resa agricola della soia (curva blu) negli ultimi 11 anni ha fluttuato, ma non è aumentata: 2,6 t/ha nel 2008, esattamente come nel 1997.

Anzi, negli ultimi 4 anni la resa è costantemente diminuita. Si tratta di una serie temporale troppo breve per poter trarre conclusioni, ma di certo mette in seria discussione il claim di Monsanto di poter raddoppiare le rese entro il 2030.

Ah, a proposito (come diceva sempre il tenente Colombo quando stava per andarsene), in Italia la soia biologica ha ottenuto rese (al 14% di umidità)  di 3,3 ± 0,3 t/ha, con un uso minimo di concimazione. I dati non sono immediatamente confrontabili con quelli USA, di cui non è noto il tenore in umidità; comunque la differenza non è da poco. 

Sarà un caso...

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