25 anni dopo, Enrico Berlinguer vive
L'11 giugno del 1984 moriva Enrico Berlinguer, "sul lavoro", come giustamente dice Deaglio (1)
Credo che nessun altro statista (2) italiano sia più rimpianto di lui. Anche se gli uomini politici lo hanno spesso dimenticato (3), 25 anni dopo vive nella vita e nell'impegno di migliaia di italiani.
Assolutamente non ideologico, ma altrettanto determinato a difendere i diritti e la vita dei lavoratori, Berlinguer aveva già compreso le radici della crisi attuale, ovvero i limiti della crescita del sistema economico. Per questo vorrei ricordarlo con una frase pronunciata in un discorso tenuto a Milano nel 1977. E' un discorso abbastanza diffuso e citato in rete, ma è bene rileggerselo spesso. (4)
«Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato.
L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia; cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui guasti si accumulano da anni e che oggi si manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata…»
Allora si diceva austerità. Oggi è una parola dimenticata e incomprensibile ai più.
Chissà... in qualche altro universo parallelo in cui Enrico è sopravvissuto al 1984 ed è diventato più volte Presidente del Consiglio e poi Presidente della Repubblica, oggi, fiero e sereno ottantenne, non parlerebbe più di austerità, ma di decrescita....