Pellet radioattivo: parla l’azienda baltica Graanul Invest
La ditta baltica Graanul Invest , proprietaria del marchio Naturkfraft interviene sulla questione del pellet radioattivo contaminato con Cesio 137, che è stato ritrovato in alcune località italiane.
Lunedì avevo inviato loro una lettera invitandoli a fare luce al più presto sul problema, segnalando eventualmente i lotti contaminati.
Oggi mi ha gentilmente risposto il direttore delle vendite Raul Kirjanen. Il testo della sua lettera è integralmente riportato più sotto.
L'azienda sostiene che il pellet è fabbricato secondo i più alti standard di qualità, da fibra di legno naturale e pulita, senza additivi e con livelli di radiazione nella norma.
Secondo la Graanul Invest è falso che il livello di contaminazione radioattiva sia più alto nei paesi baltici che nel resto d'Europa.
Stanno cercando di fare luce sull'episodio italiano e adombrano persino la possibilità che la questione del pellet radioattivo sia una mossa studiata da qualcuno per screditarli, visto che hanno guadagnato quote di mercato nel nostro paese.
Non ho alcun motivo di dubitare della buona fede dell'azienda, che ha stabilimenti nei tre paesi baltici. Se si tratti di cinica speculazione, errore umano o complotto verrà forse stabilito dalla magistratura, sempre che possa avere i mezzi per intervenire in modo adeguato...
C'è invece una fatto estremamente grave che mi preoccupa notevolmente nella lettera: il dirigente afferma che nessuna autorità italiana ha contattato l'azienda per richiedere informazioni. Loro hanno dovuto contattare le autorità.
Esiste in Italia un governo che si preoccupi della salute dei suoi cittadini, oltre che di lodi, ronde e cemento?
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