Ecco cosa (non) hanno deciso al G8 – parte seconda
Ecco cosa (non) hanno deciso al G8 è il titolo di un post di due anni fa, a proposito del bla bla climatico della conferenza di Lisbona.
All'Aquila le cose non sono molto cambiate. Nonostante i toni trionfalistici della TV e della stampa, il documento approvato all'Aquila pretende di dire tutto senza dire nulla.
Ecco ad esempio cosa si dice a proposito della riduzione delle emissioni di CO2 (paragrafo 65)
«Reiteriamo la nostra volontà di condividere con tutte le nazioni l'obiettivo di ottenere almeno una riduzione del 50% delle emissioni globali entro il 2050, riconoscendo che questo implica che le emissioni dovranno raggiungere un picco al più presto possibile per diminuire in seguito»
Se rileggete bene questa frase vi renderete conto che non significa assolutamente nulla. Si parlà solo della volontà di condividere un obiettivo lontano nel tempo, senza fornire obiettivi più ravvicinati.
Cosa si vuole fare per il 2015? e per il 2020?
Quale road map per la crescita delle energie rinnovabili?
In compenso (paragrafo 22) qualcuno ha avuto l'alzata d'ingegno di parlare di crescita sostenibile.
Nel documento non si fa nemmeno cenno ad una parola tabù, ovvero carbone.Bene ha fatto Greenpeace ad occupare le 4 centrali a carbone italiane (Bribdisi, Marghera, Vado Ligure e la preannunciata Porto Tolle) per ricordarci che la lotta ai cambiamenti climatici è fatta anche di scelte concrete.