Il segreto del bosco vecchio
[Leggi il primo post della serie il Piccolo Atlante di Gaia]
«La terra ormai non poteva più assorbire umidità. Da altezze vertiginose, quasi dalle nubi, se ne abbeveravano invece con le loro radici gli abeti secolari, ai cui piedi si depositava una schiuma bruna che si asiugava in tanti cerchi...
La primavera inebriava il cielo, che ne era stordito e si copriva di nuvole. Sopra la forestanavigavano basse nubi di feltro dai lembi sfilacciati che a momenti si abbattevano in tiepidi acquazzoni con un odore di sudore e di terra...»
Boris Pasternak, Il dottor Zivago, 1957, p. 190
Chissà se in questo 21° secolo c'è ancora qualcuno capace di lasciarsi inebriare e incantare da un bosco come questo, come ci hanno raccontato in modi così diversi Buzzati e Pasternak.
La foto (clicca per una versione ad alta risoluzione) è stata presa sotto le pendici del gruppo del Sella non lontano dalle valli che Buzzati abitò in gioventù